La Maroggia è la zona di più recente riconoscimento (2002) localizzata nel comune di Berbenno in Valtellina. Prodotto in quantità limitata (25 gli ettari a vigneto), il Maroggia è legato alla figura di Benigno De’ Medici che nella metà del Quattrocento si fermò appunto a Maroggia dove trovò ospitalità e ristoro apprezzando in particolare il vino locale definendolo “firmum et dulce”, ossia corposo ed amabile. Di colore rosso rubino con riflessi granati, il Maroggia ha profumo etereo, sapore asciutto, armonico, vellutato e giustamente tannico.
Il Valtellina Superiore Maroggia deve essere ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi, in ambito aziendale, la seguente composizione varietale: Nebbiolo, (localmente denominato Chiavennasca) minimo il 90%. Possono concorrere altri vitigni a bacca rossa non aromatici idonei alla coltivazione per la provincia di Sondrio fino ad un massimo del 10% del totale.
Nel territorio di produzione del Valtellina Superiore la sottozona geografica storica Maroggia è così delimitata: Partendo dal punto in cui la valle Serada taglia la strada Regoledo - Monastero, il confine volge verso ovest seguendo la strada comunale per Monastero fino alla quota 550, prosegue lungo la strada consorziale dei Casini fino alla localita' Piasci. Da qui scende lungo la strada comunale Maroggia - Ere fino al nucleo abitativo di Maroggia e lo attraversa passando per le vie F.lli Rodari e Gardenia fino a giungere alla sommità del conoide. Scende lungo il crinale che delimita la costiera vitata fino al termine del pendio in localita' Pedemonte e prosegue verso est lungo le contrade Ere,Valdorta, Pedemonte, Gatti, Camp Fop.
Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini Valtellina Superiore Maroggia devono essere quelle normali della zona e comunque atte a conferire alle uve ed ai vini derivati le specifiche caratteristiche di qualità. Sono pertanto da ritenersi idonei esclusivamente i vigneti ubicati in terreni declivi e di natura brecciosa, ben esposti e ubicati alle quote di riferimento.
I sesti di impianto, le forme di allevamento e di potatura devono rispondere ai requisiti di una razionale coltivazione e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.
Fermo restando i vigneti esistenti, i nuovi impianti e i reimpianti devono essere composti da un numero di ceppi non inferiori a 4000 per ettaro.
E' vietata ogni pratica di forzatura; è consentita l'irrigazione di soccorso.
La produzione massima di uva per ettaro, in coltura specializzata, non deve essere superiore a 8 tonnellate.
Le uve destinate alla vinificazione del Valtellina Superiore Maroggia devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,5% vol.
La resa massima dell'uva in vino finito non deve esser superiore al 70%.
I vini oggetto del presente disciplinare di produzione, possono essere immessi al consumo dopo un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di ventiquattro mesi, dei quali almeno dodici in botti di legno. Il predetto periodo di invecchiamento obbligatorio decorre dal 1 dicembre successivo alla vendemmia.
I vini Valtellina Superiore Maroggia all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
colore: rosso rubino tendente al granato;
odore: profumo caratteristico, persistente e sottile gradevole;
sapore: asciutto e leggermente tannico, vellutato, armonico e caratteristico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,0%vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto secco netto minimo: 23,0 g/l.
Si sposa perfettamente con carni rosse e selvaggina, salumi saporiti e formaggi stagionati.
Disciplinare
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