Sono state oltre 3.000 le persone che hanno affollato la Gran Guardia in questi 3 giorni dedicati al vino Soave; tanti anche i ristoratori che ieri sera hanno potuto assaggiare anche annate più vecchie di Soave scoprendo così il potenziale evolutivo della denominazione.
Numeri che confermano il successo della manifestazione al suo diciottesimo anno e che ha visto partecipare ben 54 aziende che rappresentano quasi il 90% della denominazione. L’evento, curato dal Consorzio del Soave in collaborazione con la Strada del Vino, è stato supportato da AGSM, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona e ha ottenuto il patrocinio di Comune di Verona e Regione Veneto.
Tra gli aspetti più significativi di questa edizione: il rapporto tra la ristorazione veronese e il Soave; il trofeo del miglior Sommelier del Soave; i 50 anni della denominazione; le sfide attuali e future di tutela del paesaggio e dei viticoltori; i cooking show con food blogger e grandi chef.
«E’ stato un Soave Versus che ha visto tanti giovani venire ad assaggiare il nostro vino con curiosità – spiega Patrizia Niero, vicepresidente del Consorzio – e giovani sono anche i produttori che presentavano il proprio prodotto, segno di un rinnovamento che porta a ben sperare per il futuro di questa piccola ma tenace denominazione. Adesso ci prepariamo alla vendemmia che ci vedrà portare in cantina il frutto del lavoro di un anno. Il tempo non è stato molto clemente ma parlando con i produttori i danni sono stati limitati seppur importanti.»
Laura Rizzotto, consigliere del Consorzio è stata la più colpita dal fenomeno. «I vigneti hanno tenuto ma abbiamo perso una grande parte dei muretti a secco. Sarebbe facile ora ricostruire con il cemento, ma noi vogliamo ricreare l’ambiente come lo abbiamo trovato. Spero solo che la Regione stanzi una parte dei fondi destinati all’emergenza per il ripristino aiutandoci a preservare la nostra identità territoriale.»
Soave Versus è servito quindi come vuole il suo nome, a fare il punto sulle sfide della denominazione, il confronto tra le anime di questo territorio che è stato raccontato sia dalle panovisioni che hanno immerso il visitatore tra le colline del Soave, sia dai territori declinati in unità geografiche e terroir.
La manifestazione si è conclusa con la nomina del miglior sommelier del Soave, che per un anno diventerà il brand ambassador della denominazione. Carlo Pagano, titolare dell’Osteria Molisana a Isernia, ha vinto sbaragliando la concorrenza di altri 10 agguerriti sommelier arrivati da tutta Italia, dalla Puglia all’Emilia Romagna.
Premio della giuria dei produttori al miglior comunicatore del Soave invece a Marco Casadei, sommelier di Forlì.
Il pubblico ha poi potuto assaggiare due capolavori del gusto come il Tortello di zucca con carpaccio di Monte Veronese e fagioli di Lamon di Nadia Pasquali del ristorante “La Borsa” di Valeggio e il piatto a base di Recioto di Soave e il “biso de Colognola” di Matteo Zanardi de “Ai Beati” di Garda.
Una festa continuata fino alle 23 quando i sommelier di Telearena Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero hanno dato il via al momento “Gaudio Magnum” coinvolgendo tutti i produttori e dando appuntamento all’edizione 2019.
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