Una bella storia di collaborazione, iniziata con quella che doveva essere una lezione tenuta con zoom all'Università di Padova dal nostro Mauro Giacomo Bertolli, invitato dai docenti Luca Agostinetto e Marco Ius, nell’ambito del corso di Comunicazione dell’Enogastronomia (per il corso di studi di Scienza e Cultura della Gastronomia dell’Università di Padova). Mentre si organizzava il tutto, la lezione è diventata in presenza, con una degustazione di vini in aula, il coinvolgimento di personalità del mondo del vino, di case vinicole, del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, fino ad arrivare a realizzare una tavola rotonda a Broni e a molto altro…..se vuoi saperne di più CLICCA QUI
Questo bell’articolo di Marta Giraudo è uno dei tanti risultati finali del progetto. Richard Mille Replica
Una delle originalità dell'articolo è che è pensato come un post instagram, che ovviamente andremo poi a pubblicare come tale.
"45° PARALLELO", ALLA SCOPERTA DEL SAPERE DI VINO
Di che colore è diventata la vostra regione? Io, per non sbagliare ho scelto il rosa ��
Distraiamoci un attimo, e fatevi trasportare dalla storia che vi racconterò oggi!
��️ Immaginatevi il profumo di un piatto di Bata Lavar, agnolotti alla pavese in brodo, un tipo di pasta all’uovo ripiena di stracotto di manzo, tipico proprio di questa zona.
Sentirete che siamo nel bosco, con quei profumi che probabilmente vi ricorderanno i piatti della vostra nonna. Il brodo che lega sinuosamente la pasta, al gusto avvertite un’esplosione di sapori, la succulenza del manzo vi avvolge la bocca, una sfumatura di tendenza dolce della pasta ripiena e l’untuosità del brodo crea come uno scivolo di sapori che ruotano armonicamente nella vostra bocca.
��Non resta che degustare un vino per completare il nostro viaggio, lo sceglieremo per CONTRAPPOSIZIONE.
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Ci serve un vino con una spiccata acidità, effervescenza e sapidità. Opterei per un Oltrepò Pavese Spumante Metodo Classico Rosé DOCG Cruasé.
Al calice ha un colore romantico, un rosa tenue, dal perlage fine e persistente. Al naso è intenso, sentirete una spiccata presenza floreale di fiori e di frutti rossi come il lampone e il ribes; stando 72 mesi sui lieviti si possono anche sentire i profumi dei prodotti da forno come la crosta di pane. Al primo sorso sentirete innanzitutto che il vino è secco, fresco, con una buona presenza di CO2 e questo vi farà percepire maggiormente la sapidità.
Se proverai questa combinazione fammi sapere!
�� Mi interessa sempre conoscere il passato delle aziende in quanto trovo ci sia qualcosa di magico nell’ascoltare i racconti di “come tutto è nato”
L’azienda che produce il vino descritto sopra è la cantina #REBOLLINI.
�� Si trova a Borgoratto Mormorolo, ma ha 33 ettari che si estendono anche in altri comuni.
�� Fondata agli inizi del ‘900 dal nonno Rebollini e nel 1968 ci fu la svolta verso la viticoltura, proseguita grazie alle generazioni che si sono susseguite. L’innovazione e la crescita sono sempre state accompagnate dalla dedizione, la passione e la cura delle uve e dei loro vini, così hanno festeggiato 2 anni fa il loro 50° anniversario con un’edizione speciale: Metodo Classico Oltrepò Pavese DOCG Pinot nero Brut Nature 2011.
�� Oggi è presente Gabriele Rebollini, nipote del fondatore che è entrato in azienda nel 1994 dopo aver conseguito il diploma di agraria.
♻️ Caratteristiche della cantina: CONFUSIONE SESSUALE. Sai qual è uno degli insetti più dannoso per la vite? La tignoletta è una fitofaga, cioè si nutre delle piante su cui si posa, distruggendo i fiori e gli acini succhiando via tutto quello che riesce. La femmina per avvicinare il maschio emette il feromone. Una volta raggiunta dal maschio viene fecondata; poco dopo può deporre uova fertili e perpetuare la specie. L’azienda Rebollini pratica la confusione sessuale ovvero rilascia nel vigneto feromone di sintesi che va ad interferire con quello emanato naturalmente dalle femmine. Il maschio non riesce più ad intercettare agevolmente la traccia utile; la fecondazione è così impedita. Riducendo gli accoppiamenti si abbassa la popolazione presente, questo contribuisce a non rendere necessario l’utilizzo di pesticidi e a ridurre l’impatto ambientale.
�� Clima asciutto d’inverno e ventilato d’estate. Gli appezzamenti più esposti al sole si apprestano alla produzione di Pinot Nero, e vigneti in terreni più freschi e fertili sono rivolti invece alla produzione di Pinot Nero da base spumante.
Essendo in #lockdown (quella era la situazione quando è stato scritto l'articolo) non si può viaggiare, ma vi consiglio appena potremmo di visitare le colline dell’Oltrepò! Il territorio è attraversato, inoltre, dal 45° parallelo Nord, il famoso “parallelo del vino” che percorre le zone più vocate alla viticoltura: il Piemonte, la zona di Bordeaux e l’Oregon.
Quindi buon viaggio!
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�� per altre informazioni sull’Oltrepò dà un’occhiata alla pagina @consorzio.oltrepo
Marta Giraudo
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