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(22/06/2021) - Monsupello ed il suo Metodo Classico Nature raccontati da Barbara Campese

Barbara Campese è stata la migliore, insieme a Pudota Giansi, nel corso di studi di Scienza e Cultura della Gastronomia dell’Università di Padova che hanno realizzato un articolo su Monsupello nell'ambito del progetto presentato in aula dal nostro Mauro Giacomo Bertolli

Monsupello ed il suo Metodo Classico Nature raccontati da Barbara Campese

Una bella storia di collaborazione, iniziata con quella che doveva essere una lezione tenuta con zoom all'Università di Padova dal nostro Mauro Giacomo Bertolli, invitato dai docenti Luca Agostinetto e Marco Ius, nell’ambito del corso di Comunicazione dell’Enogastronomia (per il corso di studi di Scienza e Cultura della Gastronomia dell’Università di Padova).

Mentre si organizzava il tutto, la lezione è diventata in presenza, con una degustazione di vini in aula, il coinvolgimento di personalità del mondo del vino, di case vinicole, del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, fino ad arrivare a realizzare una tavola rotonda a Broni e a molto altro…..se vuoi saperne di più    CLICCA QUI

Questo bell’articolo di Barbara Campese è uno dei tanti risultati finali del progetto.

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La luce dell’Oltrepo Pavese in un calice di vino: Nature, Metodo Classico di Monsupello.

E l'Oltrepò Pavese l’area enologica italiana dove il pinot nero ha trovato le condizioni ideali per esprimersi attraverso la vinificazione metodo classico. Non solo bonarda e barbera ma anche spumanti d’eccellenza che rendono buono ogni momento per far saltare il tappo

Le colline dell’Oltrepò Pavese si levano sulla destra del fiume Po, incuneate tra le province di Alessandria, Genova e Piacenza. Sono zone  immerse in “una nebbia che sembra di essere dentro a un bicchiere di acqua e anice“ come  le descrive Paolo Conte in una delle sue canzoni più conosciute: La fisarmonica di Stradella   “quella città dove tutte le armoniche di questa pianura son nate…” Era il suo  primo disco e correva l’anno 1974, anno che dava anche il titolo all’album.


L’Oltrepò Pavese di quegli anni ci ricorda vino sfuso e osterie ma questo territorio in provincia di Pavia ha fatto un vero e proprio salto di qualità negli ultimi decenni e la sua immagine un po’ offuscata dalle scelte commerciali del passato si sta di nuovo rinvigorendo.

Siamo a Torricella Verzate, a circa 14 km dal “paese delle fisarmoniche” (Stradella), 160 metri slm  nel 45°parallelo, lo stesso che ospita i grandi vini di Bourdeaux e Napa Valley.
Le viti affondano le loro radici in un terreno ricco di argilla e calcare che dona la piacevole caratteristica di mineralità e sapidità al prodotto finale. L’escursione termica tra giorno e notte è perfetta.

In queste terre nel 1893 la  famiglia Boatti già produceva i propri vini lavorando le tradizionali varietà del territorio come Barbera e Croatina. I Boatti si stabilirono nel comune di Torricella Verzate, fondando la cantina dei vini di Monsupello

Carlo Boatti era un uomo che guardava avanti e nel 1959  diede una svolta moderna investendo molto nell’azienda e favorendo la crescita del podere nel tempo, podere che conta oggi 50 ettari di vigna. La ricerca di Carlo Boatti sul metodo classico ha reso questa cantina  uno dei simboli del territorio, un punto di riferimento dell’Oltrepò Pavese.

Ora l’azienda è guidata dalla moglie Carla e dai figli Pierangelo e Laura Boatti, affiancati dall’enologo Marco Bertelegni.


Il vino che voglio consigliarvi oggi è il Nature, Metodo Classico di Monsupello.,  un suggerimento per bere bene e per accompagnare  i vostri momenti più belli. Questo  spumante si conferma sempre tra le più interessanti espressioni del territorio dell’Oltrepò Pavese e in generale di tutta la produzione spumantistica italiana (nel 2016 ha vinto la medaglia di Platino al Merano Wine Festival, la prima assegnata ad un vino dell'Oltrepò Pavese).

E uno spumante secco, elegante e intenso  ottenuto dalla cuveé di Pinot Nero (90%) e una piccola parte di Chardonnay (10%) che gli conferisce una certa eleganza.


I vigneti si trovano nei comuni di Torricella Verzate e Oliva Gessi; le uve  vengono raccolte a mano e  in anticipo, verso la seconda metà di agosto in modo da preservare l’integrità e la freschezza del frutto

Versato nel calice brilla di un giallo paglierino-dorato.

Al naso si presenta molto ricco e complesso con note floreali e di crosta di pane, sentori di mandorla amara e nocciola tostata. 
La bollicina è finissima e persistente: è morbido, vellutato e avvolgente in bocca, una sorta di comfort wine, merito del lungo sonno sui lieviti (almeno 30 mesi).
La pigiatura soffice rende questo vino leggero nella sua eleganza ma con un certo nerbo, una nota tesa e pulita che ci porta sempre alla ricerca del prossimo sorso da bere.

Secondo me è ideale come aperitivo e ottimo da accostare a degli antipasti di pesce crudi o cotti, anche con delle salse aromatiche o magari a un buon risotto di pesce. Provatelo con la tipica Schita, una focaccia fritta preparata con farina, acqua e sale da accompagnare ai salumi.  Ogni occasione è perfetta per riscoprire l’Oltrepò Pavese con le sue eccellenze  enologiche e magari scoprire anche che il rapporto qualità prezzo dei vini di questo storico territorio è sempre ottimo!

Il nuovo anno appena iniziato (articolo scritto a gennaio) forse  sarà per tutti noi un anno sobrio e intimo  ma non dobbiamo rinunciare alle nostre amate bollicine, simbolo di allegria e convivialità.

“It's wonderful, it's wonderful, good luck my baby”...Facciamo un  brindisi a distanza perché tutto vada al meglio.

Barbara Campese     

         


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