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(22/06/2021) - Monsupello ed il suo Metodo Classico Nature raccontati da Pudota Giansi

Pudota Giansi è stata la migliore, insieme a Barbara Campese, nel corso di studi di Scienza e Cultura della Gastronomia dell’Università di Padova che hanno realizzato un articolo su Monsupello nell'ambito del progetto presentato in aula dal nostro Mauro Giacomo Bertolli

Monsupello ed il suo Metodo Classico Nature raccontati da Pudota Giansi

Una bella storia di collaborazione, iniziata con quella che doveva essere una lezione tenuta con zoom all'Università di Padova dal nostro Mauro Giacomo Bertolli, invitato dai docenti Luca Agostinetto e Marco Ius, nell’ambito del corso di Comunicazione dell’Enogastronomia (per il corso di studi di Scienza e Cultura della Gastronomia dell’Università di Padova).

Mentre si organizzava il tutto, la lezione è diventata in presenza, con una degustazione di vini in aula, il coinvolgimento di personalità del mondo del vino, di case vinicole, del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, fino ad arrivare a realizzare una tavola rotonda a Broni e a molto altro…..se vuoi saperne di più    CLICCA QUI

Questo bell’articolo di Pudota Giansi è uno dei tanti risultati finali del progetto.

Un viaggio lungo 127 anni tra le vigne di Monsupello 

Oggi parleremo con estremo piacere di un'azienda con un ruolo cardine nella spumantistica italiana, “l'Azienda Agricola Monsupello”, e del suo cavallo di battaglia: il “Nature Metodo Classico

Cominciamo, innanzitutto, facendo un quadro generale di questo incredibile prodotto, che deriva dal profondo connubio tra l'arte di un metodo classico ed il territorio sensazionale da cui proviene.  

Questo diamante dell'Oltrepò pavese deve tutto alla dedizione alla cultura ed alle tecniche vitivinicole della famiglia in cui nasce: la famiglia Boatti

L'impegno preso con le viti risale al lontano 1893, quando la famiglia diede alla luce l'Azienda Agricola Monsupello partendo, prima, dalla località Cà del Tava nel comune di Oliva Gessi, per poi espandersi a Torricella Verzate, diventata ora sede di vinificazione dell'azienda.

Bisognerà, tuttavia, aspettare la seconda metà del 1900 per vedere l'azienda innovarsi tecnologicamente e culturalmente grazie alla sapiente opera di rimodernizzazione di Carlo Boatti, detto anche “Tango” per la sua passione per l'omonimo ballo.

Ciò porterà l'azienda, insieme allo spiccato senso per le pubbliche relazioni della moglie Carla, ad un livello successivo, che varrà al loro lavoro la collezione di una serie di innumerevoli riconoscimenti (ricordiamo, tra questi, il premio “Bollicina dell'anno” dalla Guida Vini d'Italia 2015 del Gambero rosso, la medaglia di platino al XXV° Merano Wine Festival ed il premio “Grande Vino Slow Wine” 2016 e 2017).

Ad oggi la Monsupello, con i suoi 50 ettari e la sua produzione annua di 310.000 bottiglie, viene gestita dalla saggia Carla e dai suoi figli Pierangelo e Laura, con il supporto del ferrato enologo Marco Bertelegni. Ecco, dunque, come la storia di una famiglia e del suo vigneto ci portano in un viaggio tra, ormai, 5 generazioni diverse, che di floride vendemmie ne hanno viste e molte ancora ne vedranno. 

“Monsupello Nature Metodo Classico” è un Vino Spumante di Qualità non dosato, prodotto con mosto fiore di uve 90% Pinot Nero e 10% Chardonnay, ed in seguito affinato sui lieviti per oltre 28 mesi, passaggio che gli conferisce grande finezza ed eleganza.

Le colline “ubertosissime produttrici di vino” (per citare la grande opera di Andrea Bacci (NOTA 1) sulla storia del vino del 1596 «De naturali vinorum historia de vinis Italiae»), le uve pregiate che ne derivano, la vendemmia manuale meticolosa, le rese volutamente contenute e le tecniche agronomiche rispettose dell'ecosistema e dei suoi equilibri, fanno dono a questo vino di un tripudio di aromi complessi ed eleganti che, in un calice, racchiudono l'intera espressione del rinomato “triangolo” pavese 


Dopo questa breve finestra sulla vita della Monsupello, che ci aiuta a comprendere il percorso che il “Nature” compie, è giunto il momento di stappare la tanto attesa champagnotta, il cui delicato soffio fa da preludio a quella che sarà una gran degustazione.


Nell'incontro con il calice, vediamo risaltare immediatamente il giallo paglierino carico, accompagnato da soavi sfumature ramate, che prepara gli occhi alla magia di un perlage composto da bolle fini e persistenti.

Passando alle note percepibili dal naso, ci sentiamo catturare dalle fragranze di crosta di pane, che ci rimandano ai lieviti sul quale il vino ha riposato a lungo. Altri profumi, poi, si fanno largo, essi ricordano le profumate mandorle amare e le fragranti nocciole tostate; infine, tra questi sentori decisi, fa capolino una timida nota di fiori bianchi.

Passiamo, senza indugiare, al promettente assaggio: “Ed eccolo!” secco e strutturato, marcatamente minerale e sapido, fresco e fruttato, per nulla banale, che si chiude armoniosamente con un finale leggermente amaro ben accostato all'acidità. Decisamente un “Signor Metodo Classico”, che ci porta all'osservazione di come la cultura, la famiglia, la danza, il territorio, la qualità, siano tutti elementi racchiusi in questa preziosa bottiglia, che a loro volta ci svelano il perché della sua prestigiosa nomea e della lunga lista di titoli collezionati.

(NOTA 1)
Andrea Baccius Philosophus, Medicus Elpidianus ed Civis Romanus   
Andrea Bacci (Sant’Elpidio a Mare, 1524- Roma, 1600) ha ricoperto, nell’Italia del 16°secolo, gli importanti ruoli filosofo, medico e scrittore. Nato dapprima come medico, Bacci si appassiona alla filosofia ed ai temi della botanica, tanto da valergli nel 1567 la cattedra di Botanica all’Università La Sapienza. Tra le sue importantissime opere, ne ricordiamo alcune che per l’epoca possiamo certamente definire all’avanguardia:  
    • «Del Tevere della Natura et bontà dell’acque e delle inondazioni, 1558» che trattava l’importante tema di ingegneria idraulica (fonte, all’epoca, di implacabili polemiche da parte della nobiltà e del papato)  
    • «De Thermis, 1571» un libro pioneristico sull’idrologia medica e sull’idroterapia  
    • «De Naturali Vinorum Historia, de vinis Italiae et de conviviis antiquorum, 1596» un’opera cardine nella storia del vino italiano composta da 7 volumi contenenti innumerevoli informazioni riguardanti la storia di tutti i territori vitati italiani, le diverse tipologie di vini, il loro utilizzo ed i loro effetti fisiologici e terapeutici 

Per maggiori informazioni: 
https://www.papasistov.it/it/epopea-di-sisto-v/320-fra-felice-da-montalto/860-andrea-bacci-medico-di-sisto-v-ed-enologo-piceno.html 
  
Per gli appassionati di latino, l’opera consultabile in lingua originale: 
https://books.google.it/books?id=H31DAAAAcAAJ&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false 

Giansi Pudota


IN VETRINA
Azienda Agricola Rebollini Bruno & C. di Rebollini Gabriele
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