AGGIORNAMENTO DEL 20-01-2022 La prima edizione è stata posticipata per agevolare la partecipazione degli operatori, dei professionisti e dei visitatori.
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Pronti a scoprire la Sana Slow Wine Fair?
I biglietti per partecipare alla prima edizione dell’evento in programma a Bologna dal 26 febbraio all’1 marzo sono già disponibili. Ci saranno oltre 800 cantine: iniziamo a conoscerle Oltre 700 sono già confermate e nelle prossime settimane il numero è destinato a crescere ulteriormente: parliamo delle cantine partecipanti alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, in programma a Bologna dal 26 febbraio all’1 marzo 2022. Ci saranno produttori provenienti da ogni angolo d’Italia e centinaia di realtà estere. Hanno già detto sì cantine di Albania, Argentina, Armenia, Austria, Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, Croazia, Francia, Germania, Macedonia, Montenegro, Olanda, Perù, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica. Un giro del mondo a suon di grandi vini. Ma non grandi vini qualsiasi, bensì etichette (il catalogo ne conta già oltre 3700 e il numero salirà fino a quota 5000) che rispondono a tre princìpi chiari, gli stessi che guidano la Slow Wine Coalition e che sono messi per iscritto nel Manifesto Slow Food per un vino buono, pulito e giusto: si tratta della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e del ruolo culturale e sociale che le aziende vitivinicole possono giocare nei territori dove operano. Le testimonianze di chi sarà a Sana Slow Wine Fair Questi tre valori rappresentano le linee guida utilizzate nella selezione delle cantine presenti alla fiera di Bologna. Chi parteciperà alla quattro giorni emiliana vedrà con i propri occhi ciò che intendiamo, ma nel frattempo crediamo che possa essere utile leggerlo nelle parole dei produttori. Sostenibilità ambientale Rispettare l’ambiente significa, tra le altre cose, dire no alla chimica in agricoltura: niente erbicidi, in altre parole. Paraschos è una cantina che si trova tra San Floriano del Collio e Olsavia (Gorizia), in Friuli-Venezia Giulia. A guidare l’azienda, oggi, sono Alexis e Jannis, figli del fondatore Evangelos che dalla greca Salonicco arrivò per studiare all’università di Trieste. «Papà ha iniziato a interessarsi al vino perché affascinato dai contadini e viticoltori del Collio che, negli anni Settanta e Ottanta, lavoravano la terra con rispetto, e non si sognavano certo di introdurre diserbanti in vigna» ci ha raccontato Alexis. «Sono loro ad avergli trasmesso quell’amore per la terra che fa desiderare di passarla ai figli e non di sfruttarla e basta. Per noi prima è venuta l’agricoltura biologica, sostenibile, ecologica che dir si voglia, poi è venuto il vino». Sostenibilità ambientale significa però anche e soprattutto biodiversità: è della ricchezza di varietà vegetali che il suolo si nutre, arricchendosi e restituendo poi tali qualità ai frutti. La pensano così anche all’Agricola Felline, azienda di Manduria (Taranto) che coltiva Primitivo… e non solo: «Cerchiamo di lasciar sviluppare quella vegetazione spontanea che spesso cresce nei nostri muretti a secco» ci ha spiegato il proprietario Gregory Perucci. «In questo modo, i vigneti diventano un habitat vivente per una flora e una fauna diversificate: frutti, fiori, erbe, erbe e verdure prosperano su terreni vivi… Nel vigneto abitano inoltre farfalle, uccelli, insetti, rettili e innumerevoli organismi del suolo. Questa interazione garantisce un ecosistema stabile, ampiamente autoregolante, che siamo convinti apporti un genuino equilibrio e qualità del terroir».
Usare energia pulita e ridurre gli sprechi è un altro degli aspetti da tenere in considerazione nella valutazione ambientale di una realtà, come ci ha ricordato Lorenzo Marotti Campi, figlio dei fondatori dell’omonima cantina di Morro d’Alba, in provincia di Ancona: «La nostra cantina ha un impianto solare che ci permette di realizzare una quasi totale indipendenza energetica». L’impatto sociale: essere giusti Un altro aspetto rilevante riguarda la sostenibilità umana dell’azienda: «Paghiamo stipendi sopra la media, perché abbiamo bisogno di instaurare rapporti di lungo termine e di fiducia con le persone con cui lavoriamo» ha aggiunto Lorenzo Marotti Campi. Lavorano rispettando questo principio anche Jill e Steve Matthiasson, dell’omonima cantina Matthiasson a Napa, in California: «Non assumiamo lavoratori stagionali - ci ha spiegato Steve -, tutti i nostri 17 dipendenti hanno un lavoro stabile e duraturo. Abbiamo deliberatamente progettato il nostro business in questo modo, e aiuta il fatto che abbiamo diversi vigneti con diverse varietà di uva che maturano in tempi diversi». E anche quando gli imprevisti stravolgono la routine, la coppia di imprenditori ha trovato il modo di superare il momento: «Circa due terzi delle nostre vendite dipendono dai ristoranti e così, quando è esplosa la pandemia di Covid-19 e i ristoranti hanno chiuso, le nostre vendite si sono fermate. Ci siamo orientati il più velocemente possibile verso le degustazioni guidate su Zoom, e fortunatamente le nostre iniziative in questo campo sono state rapidamente riprese e recensite da riviste nazionali. Questo ha salvato la nostra attività». La tutela del paesaggio Il terzo principio che guida la Slow Wine Coalition, e di conseguenza la Sana Slow Wine Fair che ne rappresenta il primo incontro internazionale, riguarda la difesa della bellezza del paesaggio. La vite è la coltura che più di qualunque altra contribuisce a definire l’aspetto delle aree collinari e precollinari e per questa ragione è indispensabile che i viticoltori se ne prendano cura. «Nostro padre per molti anni ha lavorato come agronomo, ci ha trasmesso la passione e la dedizione per la vigna, e grazie a lui e ai nostri nonni siamo cresciuti a contatto con la natura» ci ha raccontato Maria Rosa Bordini, che insieme alla sorella Enrica e ai fratelli Enrico e Giampaolo ha ereditato l’azienda Villa Papiano di Modigliano (Forlì-Cesena) fondata dal padre Remigio. «Abbiamo sognato per anni di costruire un progetto di vita insieme incentrato sulla natura e sulla vigna. Nel 2000 abbiamo trovato questo posto perfetto, con un ecosistema capace di trasmettere questa unicità anche nel vino che produciamo». Un paradiso terrestre incastonato nell’Appennino tosco-romagnolo, un tesoro da conservare e proteggere anche rendendolo produttivo. Purché sia una produzione rispettosa. Sul sito della manifestazione, ogni settimana, vengono pubblicate nuove storie di produttori che parteciperanno a Sana Slow Wine Fair 2022: ad esempio quella di Marco Minnucci, che dal Lago Maggiore si è spostato a Costigliole d’Asti, oppure quelle di produttori provenienti dall’estero. È il caso di Slow Wine Latam, la rete per il vino buono, pulito e giusto che riunisce i viticoltori dell’America Latina, e dei produttori che fanno parte del Presidio Slow Food del Roter Veltliner, in Austria. __________________________________________________________________________
AGGIORNAMENTO DEL 13-12-2021
Slow Wine Fair: parte il conto alla rovescia!
In pochi giorni confermate oltre 600 cantine da 12 Paesi al primo meeting della Slow Wine Coalition, in programma a Bologna dal 26 febbraio all’1 marzo 2022
Quattro giorni di dibattiti, riflessioni, incontri con operatori del settore e masterclass, oltre 600 produttori che hanno già confermato la propria presenza nei padiglioni espositivi, per 12 Paesi complessivamente rappresentati.
Con questi numeri si presenta Sana Slow Wine Fair che si terrà a Bologna dal 26 febbraio all’1 marzo 2022. La manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, ospiterà mille delegati della Slow Wine Coalition ed è già stata ribattezzata la Terra Madre del vino.
Dall’Italia e dal mondo: i numeri dei produttori già confermati Chi e che cosa ci sarà nella quattro giorni bolognese? Tante idee, saperi, tradizioni, innovazione e le storie di centinaia di produttori. Le aziende vitivinicole ad aver già confermato, a pochi giorni dall'apertura delle iscrizioni e in un momento di grandi incertezze, specialmente per chi deve raggiungere Bologna, sono oltre 600, di cui le italiane hanno già superato quota 480, espressione di tutte le regioni del nostro Paese, da nord a sud. Le più rappresentate? Il Piemonte e la Toscana, rispettivamente con quasi 100 e 90 aziende, seguiti da Veneto (51), Emilia-Romagna (39), Lombardia (32) e Sicilia (24). Ventiquattro, invece, quelle provenienti dal Friuli Venezia Giulia, due in più della Campania. Già certe di partecipare circa 130 realtà estere provenienti da Armenia, Austria, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica, tra cui cinque cantine che lavorano i distillati.
I numeri sono aggiornati al 13 dicembre ma sono in continua evoluzione: scopri tutte le cantine che hanno già aderito sul sito della Slow Wine Fair.
Numeri importanti, insomma, con la consapevolezza che alle aziende già confermate, nei prossimi mesi se ne aggiungeranno molte altre: «I numeri attuali sono un ottimo biglietto, segno che il mondo vinicolo ha capito l’importanza di questa iniziativa e ha preso consapevolezza del ruolo che può giocare sugli scenari economici, ambientali e paesaggistici, sociali. Per questo confidiamo che le presenze a Bologna siano numerose e qualificate, sempre che gli scenari mondiali legati al Covid non mutino in peggio» ammette il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio. Merito anche al lavoro di Società Excellence , che raggruppa 18 realtà italiane attive nel campo della distribuzione vitivinicola di massima qualità, che insieme a Slow Wine si sta occupando di selezionare le realtà vinicole più interessanti e meritevoli sul panorama internazionale per portarle a Bologna nei giorni della Slow Wine Fair.
«L’interesse che registriamo attorno all’evento e il trend nelle adesioni – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere – ci conferma l’importanza del progetto e la sua strategicità per i produttori che si riconoscono in un percorso declinato alla sostenibilità».
Il programma della fiera
Il calendario di Sana Slow Wine Fair – in programma da sabato 26 febbraio a martedì 1 marzo 2022 - offre momenti diversi dedicati a tutti i soggetti coinvolti nella filiera del vino.
Il 26 e il 27 febbraio, il Centro Congressi di BolognaFiere ospita il meeting della Slow Wine Coalition: due giorni di convegni, incontri e dibattiti su temi centrali per il futuro del vino, dalle buone pratiche agricole realmente sostenibili al compito che ogni azienda agricola ha nella tutela del paesaggio e nella salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità, passando per il ruolo sociale e culturale del vignaiolo, motore di crescita economica per il territorio.
Domenica 27 febbraio è invece la giornata dedicata ai consumatori: gli appassionati di vino possono degustare le migliaia di etichette esposte, dialogare direttamente con i produttori e partecipare alle masterclass durante le quali, guidati da produttori ed esperti, potranno approfondire le filosofie di produzione che stanno dietro a questi grandi vini.
Quelli tra il 27 febbraio e l’1 marzo sono i giorni dedicati ai professionisti del settore: il momento ideale per ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi e sommelier per incontrare, conoscere, confrontarsi e stringere affari con una selezione delle migliori cantine internazionali, accomunate dal metodo produttivo virtuoso.
Che cosa sono Sana Slow Wine Fair e Slow Wine Coalition
La prima edizione di Sana Slow Wine Fair è organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio, e rappresenta la prima occasione di incontro tra i membri della Slow Wine Coalition, la rete mondiale di Slow Food nata lo scorso luglio.
Della Coalition fanno parte tutti i protagonisti della filiera del vino – dai vignaioli agli appassionati, passando per i professionisti che lavorano nel settore, come importatori, distributori, ristoratori, sommelier, comunicatori – che si riconoscono nei princìpi espressi dall’associazione della Chiocciola.
L’obiettivo della rete è quello di avviare una rivoluzione del vino all’insegna di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne. Un vino buono, pulito e giusto che sia frutto (e di conseguenza parli) di questi valori che da sempre, per Slow Food, sono imprescindibili.
La comunità di produttori, professionisti e appassionati che fa parte della Slow Wine Coalition si riconosce nel Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto, il decalogo presentato a ottobre 2020 a Bologna nel corso di Sana Restart.
IL MANIFESTO SLOW FOOD PER IL VINO BUONO, PULITO E GIUSTO
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NOTIZIA DEL 06-07-2021
La manifestazione, organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food ospiterà il primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition, occasione di confronto e dibattito tra tutti gli attori della rete, nel solco della quasi ventennale esperienza di Terra Madre.
Durante i quattro giorni della Slow Wine Fair si riuniranno centinaia di produttori da tutto il mondo in conferenze, dibattiti, degustazioni e con l’esposizione di migliaia di etichette provenienti da ogni parte del globo.
Quest’ultima parte sarà impreziosita dalla collaborazione con la Società Excellence, che riunisce le diciotto aziende leader nella distribuzione in Italia, e vedrà la giornata di domenica aperta agli appassionati, mentre lunedì e martedì saranno dedicati ai professionisti.
La Slow Wine Coalition è un’alleanza internazionale, basata sulla volontà di confrontarsi su temi cruciali per il futuro del nostro pianeta, che trova terreno fertile su cui attecchire a Bologna e in Emilia Romagna, grazie alla volontà di tutti gli attori impegnati in questa iniziativa.
La Slow Wine Fair nasce infatti dall’intesa tra Slow Food e BolognaFiere avviata tra le edizioni 2020 di Sana Restart e di Terra Madre Salone del Gusto: due manifestazioni che, a partire dalle difficoltà del momento pandemico, hanno saputo costruire e realizzare un fruttuoso percorso di cooperazione, a partire dai valori che li accomunano.
La Slow Wine Fair vedrà la partecipazione di FederBio, storico partner di BolognaFiere con Sana e attivo anche in collaborazioni con Slow Food, che curerà una sezione dedicata ai vini certificati bio. |