Ha un senso parlare di vini da suolo vulcanico come una vera e propria categoria enologica? Esistono chiari caratteri identificativi che permettano la loro classificazione? E poi di fatto come può un consumatore riconoscerli? Queste e molte altre domande saranno affrontate durante la terza edizione di Vulcania, il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico, il 16 ed il 17 giugno, l’evento voluto dal Consorzio del Soave in collaborazione con Veneto Agricoltura.

Vulcania torna dunque per il terzo anno consecutivo, forte del successo delle scorse edizioni, e si pone come laboratorio di indagine e di approfondimento attraverso una lettura trasversale che dal Soave all’Etna, passa per i Campi Flegrei per poi spostarsi oltre i confini, sulle alture del Golan, in Galizia, in California e a Capoverde, solo per citare alcune tra le zone nel mondo a più marcata origine vulcanica, territori diversi tra loro per latitudine e microclima, ma capaci di esprimere vini bianchi di grande carattere e di marcata mineralità.

Per l’edizione 2011, che si terrà nell’azienda Agricola Sandro De Bruno (via S.Margherita, 26, Montecchia di Crosara) la sfida è quindi quella di tracciare un identikit reale dei vini bianchi da suolo vulcanico attraverso il contributo prezioso di professionisti che parteciperanno all’evento, tra cui il professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, e Luca Gardini, Miglior Sommelier del Mondo 2010 al WSA. L’evento è esclusivamente dedicato ai professionisti, siano essi giornalisti che operatori di settore.

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