Quasi un centinaio di vini in libera degustazione al Westin Palace Hotel di Piazza della Repubblica per avvicinare una realtà unica in Italia: quella del Chiaretto, il tradizionale rosé del lago di Garda, un vino “anticrisi” in pieno boom di vendite.
Il veneto Bardolino Chiaretto e il lombardo Garda Classico Chiaretto si presentano al pubblico assieme.
L’unione fa la forza: lo hanno capito i produttori di Chiaretto delle due sponde del lago di Garda, quelli del Bardolino, sulla riva veneta, e quelli del Garda Classico, sulla riviera lombarda, che continuano la loro azione comune per valorizzare un vino rosato unico nel suo genere in Italia.
Così, lunedì 10 maggio i classicissimi Chiaretti gardesani si presenteranno al pubblico assieme a Milano dalle 16 alle 20 nelle sale del Westin Palace Hotel di Piazza della Repubblica per “Drink Pink. Né bianco, né rosso: Chiaretto”, una grande degustazione di rosé lacustri, ad ingresso libero, accompagnata da assaggi offerti di alcuni dei migliori chef dell’area del Garda.
Una quarantina di produttori, quasi cento etichette: un’occasione straordinaria per avere un anticipo d’estate e conoscere da vicino la tradizione, i profumi, i sapori del Chiaretto, un vino che ha un secolo e mezzo di storia e che sta conoscendo un vero e proprio boom di interesse e di vendite.
Un rosé anticrisi, capace di mettere a segno vertiginosi incrementi di volumi nell’ultimo paio d’anni: il Bardolino Chiaretto è passato dai 7 milioni di bottiglie del 2006 ai 10 milioni del 2009, mentre il Garda Classico Chiaretto è salito da 400 mila a 800 mila bottiglie. Complessivamente, un tasso d’incremento del 50%, e nella prima parte del 2010 il trend di crescita è continuato ancora a doppia cifra, con ritmi di sviluppo che sfiorano il 20%: un vino anticrisi.
La partnership fra produttori veneti e lombardi di Chiaretto ha preso avvio l’anno scorso, quando venne fatto fronte comune contro la proposta europea che di fatto avrebbe azzerato un secolo e mezzo di storia vinicola gardesana, permettendo di ottenere rosati dalla miscela di vini bianchi e rossi, anziché esclusivamente dalla vinificazione “in rosa” delle uve rosse: l’azione unitaria ebbe pieno successo, e i rosati della tradizione furono salvi.
Ora la comunanza d’intenti prosegue, e accanto ai vignaioli si schierano anche i ristoratori gardesani: al Westin Palace Hotel saranno di scena Leandro Luppi, chef del ristorante Vecchia Malcesine di Malcesine e Fabio Mazzolini, chef del ristorante Quintessenza di Moniga del Garda, entrambi stella Michelin, e accanto a loro gli staff della Taverna Picedo di Polpenazze del Garda, dell’Antica Trattoria Alle Rose di Salò, della Taverna Kus di San Zeno di Montagna (chiocciola di Osterie d’Italia di Slow Food) e del ristorante Viola di Torri del Benaco.
In più, di scena anche il gelato al Chiaretto e il gelato all’olio extravergine di oliva del Garda dell’Agrigelateria Corte Fenilazzo di Desenzano del Garda.
Ma quali sono le affinità e le differenze dei Chiaretti delle due riviere del Garda? Entrambi nascono sulle colline moreniche create dai ghiacciai che formarono il lago: sono questi suoli che donano ai vini la loro appagante freschezza gustativa. Entrambi si caratterizzano per i piacevoli aromi di frutti di bosco e di spezie fini. Diverse sono le uve d’origine: per il Bardolino prevale la Corvina, per il Garda Classico il Groppello. Diversi, come si è visto, anche i numeri: il Garda Classico Chiaretto è prodotto in meno di un milione di bottiglie l’anno, il Bardolino Chiaretto supera i dieci milioni. |