Il Moscato di Scanzo è ad oggi la più piccola DOCG d'Italia, prima e unica della provincia di Bergamo, quinta della Regione Lombardia. Vino di grande pregio, è l'unico Moscato passito italiano a bacca rossa, ottenuto da vitigno autoctono coltivato su un territorio di soli 31 ettari.
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Considerata la produzione molto limitata, resta un prodotto di nicchia, unico e ricercato. Il Consorzio di Tutela da sempre ne garantisce la qualità e ne valorizza l'eccellenza, puntando oggi a fare conoscere l'unicità di questo vino da meditazione dall'incredibile persistenza e dal'inconfondibile complessità aromatica.
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Storia secolare La prima testimonianza "scritta" della presenza di questo vino è datata 1347, ma la tradizione lo fa risalire al periodo attorno al 1000 a.C. e ne narra l’origine ellenica: Ateste, ricco commerciante felsineo, venuto in contatto con la popolazione locale dei Celti Boi li conquistò non con la forza ma con doni, tra cui salumi e vino che li colpirono a tal punto che parte di questi decise di trasferirsi nei luoghi dove i doni erano prodotti. Lo stesso nome di Rosciate o Rosate, che deriva dal greco "Ros" (grappoli o fascio di uva) unito al celtico "Ate", che significa villaggio, avvalla quest'ipotesi e conferma l’antichissima vocazione di questa terra alla produzione di vino. Sono testimoniate poi le lotte tra i Guelfi di Scanzo e i Ghibellini di Rosciate, che pare si disputassero le ambite botticelle di “moscadello” a suon di battaglie truculente. Il vitigno torna alla ribalta nel‘700 perché portato sino alla corte russa da Giacomo Quarenghi, pittore e architetto bergamasco, che lo donò alla zarina Caterina II di Russia. Da qui conquistò velocemente fama e notorietà, raggiungendo vari mercati europei. Pare che furono i londinesi a trasformarlo in delizioso passito, spinti dall’idea di creare un nuovo sherry.
Il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo
Garante della qualità del prodotto, il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo punta oggi allo studio di percorsi di comunicazione e promozione innovativi e di successo, in grado di esaltare al meglio un vino destinato in un prossimo futuro a rappresentare sempre più a livello internazionale l'eccellenza dell'enologia italiana. Il Consorzio si muove su più fronti: dalla salvaguardia del prodotto nel rispetto del disciplinare di produzione alla promozione e pubblicizzazione del marchio. Oggi è in atto una ricerca svolta in collaborazione con l'Università degli studi di Milano, CIRIVE, finalizzata al sequenziamento del DNA per dimostrare l'unicità del vitigno. Il Consorzio risponde ai quesiti tecnici sollevati sul proprio prodotto, segue e applica le normative vigenti in materia enologica, controlla, valorizza e tutela l'autenticità e la qualità del Moscato di Scanzo, né promuove il marketing e il territorio d'origine. Anche per l'anno in corso il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo presenzierà al centro Fiera di Bolzano in occasione di Autochtona, Forum Nazionale dei Vitigni Autoctoni, dove il Moscato di Scanzo ha già ottenuto importanti riconoscimenti, aggiudicandosi per due anni consecutivi (nelle edizioni 2010 e 2011) il premio per la categoria "Miglior Vino Dolce" nell'ambito del concorso enologico "Autoctoni che passione!". Il Moscato di Scanzo è stato, inoltre, selezionato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per comparire su un francobollo, ideato per la valorizzazione delle migliori DOCG italiane. A partire dal 24 marzo 2012 si potrà pertanto trovare il nostro francobollo presso Poste Italiane per la serie filatelica del Made in Italy.
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La segreteria del Consorzio Tutela Moscato di Scanzo Tel. 0356591545 www.consorziomoscatodiscanzo.it
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