|
|
(28/03/2012) - Convegno a Vinitaly 2012: Mercato del vino: come affrontare la discontinuità
Il settore italiano ha realizzato ottime performance negli ultimi anni, ma nel frattempo il mercato è cambiato. Una nuova sfida attende adesso le imprese: la discontinuità
|
Convegno a Vinitaly 2012: Mercato del vino: come affrontare la discontinuità |
Volatilità del mercato e difficoltà ad individuare andamenti e strategie commerciali per difendere il valore del vino. Sono queste le principali problematiche per il settore vinicolo all'interno di uno scenario competitivo molto mutevole. Il convegno “Mercato del vino: come affrontare la discontinuità”, tenutosi il 27 marzo nei padiglioni del Vinitaly ha cercato di dare una risposta a queste problematiche indicando strategie e prospettive per piccole, medie e grandi imprese.
Il settore vitivinicolo italiano è molto articolato e negli ultimi anni ha reagito bene alla crisi dell'export del 2003 incrementando il valore e il volume delle spedizioni all'estero. Occorrono però strategie di marketing mirate e più incisive in uno scenario competitivo che si preannuncia più complesso.
Eugenio Pomarici, del dipartimento di economia e politica agraria dell'Università Federico II di Napoli ha tratteggiato un quadro dell'attuale situazione del settore del vino in Italia, un presente positivo ma con alcune lacune da colmare. “Le aziende italiane vivono con consapevolezza l'evoluzione del mercato e lavorano con successo nei mercati nazionale e internazionale grazie ad una qualità sempre maggiore dei prodotti. Tuttavia è forte il bisogno di strategie di sviluppo che rispondano alla domanda di innovazione, ricerca e formazione”.
La crisi economica degli ultimi anni ha contribuito a mutare il quadro di riferimento segnando il passaggio da una situazione di cambiamento a una di discontinuità di difficile interpretazione. Una situazione che rende necessaria una maggiore sinergia tra università, ricerca e imprese. “La recente 'rivoluzione commerciale' – sottolinea Daniele Fornari della Facoltà di economia dell'Università Cattolica di Piacenza – ha fatto crescere gli investimenti delle imprese sul marketing della distribuzione, penalizzando quelli nei confronti del consumatore. Questo spostamento, dovuto alla crescita del peso della Gdo, ha fatto aumentare il potere negoziale di questo canale distributivo nei rapporti di filiera”.
Il mercato del vino è segmentato in tre fasce determinate dal prezzo di vendita e, di conseguenza, dai volumi venduti, che impongono anche diversi modelli di marketing. “Per far quadrare tutti questi elementi le imprese devono essere capaci di 'fare breccia nel cuore del consumatore' compatibilmente con quanto può spendere. – aggiunge Costanza Nosi del Dipartimento di scienze aziendali ed economico-giuridiche dell'Università Roma Tre – La sfida degli anni a venire sarà proprio questa: coniugare cuore e portafoglio dei consumatori”.
Specchio di questo mercato mutevole è il web. “Internet evolve da semplice mezzo pubblicitario ad arena competitiva. - spiega Sergio Venturetti di Evoluzione Telematica – Il web marketing può portare l'impresa vitivinicola allo sviluppo di nuovo business, al consolidamento delle quote di mercato, all'incremento della notorietà della marca, all'acquisizione di nuovi clienti e all'aumento delle vendite”.
Pietro Marco Fraccalvierilink link women who like to cheat dating sites for married people redirect unfaithful husband augmentin générique arbot.cz augmentin injectable cialis coupons from manufacturer site coupon prescription |
|
|