All'associazione hanno aderito 10 microbirrifici (Agribirrificio La Morosina, Birrificio Geco, Birrificio Hibu, Birrificio Settimo Cielo, Birrificio Spluga, Doppio Malto, La Fenice, Palabrauhaus, Pratorosso Società Agricola, Vis Beer). A.Bi.Lombardia punta a promuovere la produzione in Italia e all'estero e a sviluppare una filiera lombarda delle materie prime destinate alla produzione di birra: malto prodotto in Italia, cereali destinati alla maltazione di origine lombarda, oltre a luppolo e altre erbe aromatiche ed elementi caratterizzanti provenienti dalla Lombardia. Filippo Ghidoni, presidente dell'associazione, ha rilevato che "'A.Bi.Lombardia' è stata creata, legandola e connotandola territorialmente, per partecipare a eventi in Italia e all'estero, attivare nuovi mercati e far conoscere il nostro territorio. Importante sarà sviluppare la filiera del prodotto birra: cereali, orzo, frumento, che appartengono alla tradizione delle coltivazioni lombarde. Vogliamo proporre le nostre birre lombarde e comunicare il legame che hanno con il territorio e le produzioni cerealicole". La creazione di A.BI Lombardia è stata promossa e resa possibile grazie al sostegno e all'impegno dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia e di AssoBirra-Associazione degli Industriali della birra e del malto, che hanno messo a disposizione di questo progetto il proprio know how associativo e di promozione del territorio. Il 'battesimo' dell''Associazione Birra di Lombardia' si è tenuto al centro di ricerca e formazione regionale Riccagioia di Torrazza Coste (PV): alla presentazione sono intervenuti Alberto Frausi, presidente di Assobirra, Roberto Mura, presidente di Riccagioia e l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava. "Un'attività di trasformazione agricola a pieno titolo, significativa come opportunità di occupazione e integrazione al reddito, verso cui Regione Lombardia ha mostrato subito interesse anche per le possibilità di sostenere le imprese con le risorse della nostra programmazione. Oggi nasce il soggetto associativo con cui sarà importante dialogare". Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava. "E' un fatto importante che Assobirra scelga di aprire a piccoli produttori o non afferenti direttamente alla catena industriale - ha sottolineato Fava -, qualche anno fa non sarebbe stato scontato. Come Regione abbiamo da subito mostrato interesse e dato attenzione al tema degli agrobirrifici per la prospettiva che hanno per l'occupazione giovanile e per la nostra programmazione. Il Psr prevede, infatti, la possibilità di accedere a tutte le Misure agevolative, con le diverse modalità che le imprese riterranno utili". "Il passo compiuto oggi è importante - ha aggiunto l'assessore lombardo -, sia per il numero di aziende, sia perché si inserisce in una dinamica positiva di consumi di questi prodotti. Occorre ora ampliare e sostenere l'offerta verso nuovi mercati, soprattutto in un'ottica di internazionalizzazione". "Il fatto che non esista un impianto di maltazione - ha ricordato Fava - è un limite per un ambito territoriale specifico come quello regionale. Tema che affronteremo nelle prossime settimane quando usciranno i bandi di finanziamento. Così come è ora di iniziare a sostenere la sperimentazione su luppoli e lieviti, per avere un sistema di birre lombarde, che possa entrare in un circuito di consumo più strutturato e possa divenire ambasciatore di sé stesso in giro per il mondo". "Forte interesse dunque a sostenere iniziative come questa - ha concluso l'assessore - per gli sviluppi che potrà prospettare. Se spingiamo nella stessa direzione, credo che non mancherà l'effetto 'volano' sul valore e sul peso che la vostra organizzazione potrà rappresentare sul territorio regionale".
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