Non è stata fissata neppure in quest'occasione una data certa per l'inaugurazione dell'Enoteca Regionale di Cassino Po, ormai quasi ultimata ed in parte arredata: si è parlato di inizio 2013, ma la situazione politica attuale della regione Lombardia, con una Giunta Tecnica appena installatasi probabilmente rende difficile prendere impegni precisi.
Il convegno, attraverso i successivi interventi dei relatori ufficiali e degli ospiti, è servito in primo luogo a presentare soprattutto a giornalisti e intermediari immobiliari lo stato dell'arte, ovvero la situazione dei lavori non tanto dell'Enoteca Regionale (ormai praticamente ultimata) ma di tutto ciò che la circonda e la circonderà, ovvero la futura Cittadella dell'Enoturismo.
Gli organizzatori, tra cui l'ottimo Bottiroli come moderatore, in secondo luogo hanno più volte lanciato il messaggio di un lavoro da completare e che necessita di soggetti privati che vogliano investire nella struttura.
Per una maggior chiarezza, abbiamo voluto riportare gli aspetti salienti degli interventi di tutti i relatori ufficiali e di un paio di ospiti. Oltre agli interventi sotto riassunti, ricordiamo anche la partecipazione del Consigliere Regionale Vittorio Pesato, del giornalista e critico enogastronomico Davide Oltolini e la chiusura con delle sempre interessanti annotazioni storiche del Professor Giuseppe Fogliani.
Luigi Paroni, Sindaco di Broni
Il Sindaco di Broni nel suo saluto ha ricordato come il comune di Broni sia stato e sia tutt'ora il braccio operativo della Regione Lombardia nel realizzare una grande idea al servizio di tutto il territorio lombardo.
La Regione ha investito circa 7 milioni di € nell'Enoteca Regionale e nel recupero della Cascina Cassino Po come fulcro della cittadella dell'enoturismo.
Il convegno di oggi, ha spiegato Paroni, serve per rendicontare quanto fatto a stampa ed operatori immobiliari, sperando che facciano da volano ed aiutino ad aprire una nuova fase in cui è necessario l'intervento dei privati per portare a compimento il progetto e dare vita alle strutture.
Dott.Carlo Alberto Panont: Il polo vitivinicolo regionale: Centro vitivinicolo di Riccagioia ed Enoteca Regionale.
Panont ha spiegato come la presenza di due realtà come il Centro Vitivinicolo di Riccagioia e l'Enoteca Regionale, unite alla peculiarità ed alla storia dell'Oltrepò pavese, diano ad esso il ruolo di polo vitivinicolo regionale, proiettato verso l'Expo 2015, a cui guardare non solo come opportunità ma anche con grande senso di responsabilità.
Panont ha voluto presentare Riccagioia e le opportunità che offre: il centro vitivinicolo si può ormai considerare terminato e funzionante, con i laboratori operativi ed in grado di offrire servizi. Dal prossimo anno accademico più di 50 studenti del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell'Università di Milano studieranno a Riccagioia e risiederanno nella foresteria. La collezione di Riccagioia, arrivata ad un migliaio di varietà diverse, è stata inserita in un gruppo di lavoro europeo presieduto dal professor Failla: ha un enorme valore scientifico come fonte di geni e biodiversità per il futuro. Quest'anno per la prima volta è stata vinificata la collezione: il vino del mondo potrebbe anche essere un'idea per l'Expo 2015.
Panot ha confermato che l'Enoteca Regionale è praticamente terminata, con anche un piano sotterraneo, a breve Ersaf consegnerà le chiavi e ci sarà l'inaugurazione.
Panont ha anche lanciato la proposta di utilizzare l'enoteca come ufficio promozione per la cittadella dell'enoturismo, essendone la prima parte ad essere completata e a breve funzionante, dicendo che l'Oltrepò ha il dovere di portare avanti e completare quest'opera e assumendosi l'impegno, per la parte che gli compete, di portare il tutto a regime nei prossimi 3 anni.
Architetto Maurice Kanah: Il centro per la valorizzazione dell'agroalimentare lombardo d'eccellenza: un intervento di qualità.
L'architetto Maurice Kanah si è occupato dei lavori di restauro e trasformazione della parte di immobile non adibita ad Enoteca Regionale. La Cascina Cassino Po, almeno come impianto, è da considerarsi come una cascina-fortezza, con 4 torri, autonoma, con una piccola chiesetta con altare del 1700 (attualmente in fase di restauro), posta ai piedi delle colline, in uno spazio d'eccellenza dal punto di vista della qualità ambientale. La struttura prevede un ristorante, sale di formazione ed una foresteria per i corsi, un wine-bar e la chiesetta restaurata.
Dal punto di vista energetico, ampio uso di energie rinnovabili: la serra didattica è il luogo in cui sono installati gli impianti per l'energia: fotovoltaico, solare e geotermia (pompe di calore).
Tuui i lavori sono stati effettuati con consolidamento e restauro pezzo per pezzo, recuperando tutti i materiali possibili: travi di legno, mattoni, coppi delle coperture.
E' stato trovato e restaurato un affresco della fine del '700, recupero importante nello scenario delle cascine lombarde.
Ing. Arch. Alberto Lunghini: La cittadella dell'Enoturismo: come creare valore per la comunità con investimenti innovativi.
La Cittadella dell'Enoturismo può essere fonte di ricchezza per Broni e per tutto il territorio, ma perchè questo succeda, sintetizzando l'intervento di Lunghini, bisognerà essere capaci di attrarre turisti, anche dall'estero. Si dovranno offrire servizi con un buon rapporto di qualità-prezzo, con un'ampia gamma di offerte adatte a soddisfare più tipologie di utenti.
L'obiettivo sono i 60.000 turisti / anno.
Il progetto della Cittadella prevede anche un albergo, palestra, campi da tennis, campo da golf (pitch & putt), piazzole per camper e roulotte, minimarket.
Naturalmente ci saranno anche seconde case e unità abitative da offrire in locazione a turisti anche per brevi periodi.
Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi sarà la capacità di comunicare con continuità in Italia e all'estero l'esistenza della Cittadella e le opportunità che offre.
Per realizzare la prima fase della struttura ricettiva si parla di un investimento di 18 milioni: è indispensabile attirare anche investitori privati per almeno 6 milioni, in quanto si spera di recuperarne 2 attraverso le Istituzioni e 10 dal mondo finanziario.
Giancarlo Abelli, Deputato
Dopo aver ricordato il percorso istituzionale che ha portato alla progettazione e alla realizzazione dell'Enoteca Regionale, Abelli ha individuato come vero punto critico la gestione. Si immaginava che a livello locale ci fossero delle disponibilità, delle imprenditorialità pronte ma così non è stato. Tutti si devono dare da fare per raggiungere l'obiettivo non facile della gestione.
Daniele Bosone, Presidente della Provincia di Pavia
Dopo aver ricordato gli investimenti fatti per Riccagioia (5 milioni) e per l'Enoteca Regionale (7 milioni) Bosone afferma la necessità di dare un senso più compiuto alle 2 strutture integrandole in una proposta di territorio Oltrepò pavese, proposta che sappia riunire arte, cultura, sport, enogastronomia e quant'altro. Il contributo della Provincia deve essere quello di avere una visione d'insieme, aiutando a coordinare tutti gli attori in gioco, anche attraverso iniziative come i nuovi itinerari turistici, il paniere pavese per la valorizzazione dei prodotti locali o la comunicazione sul web.
Un esempio per tutti: l'Enoteca Regionale deve diventare una tappa di uno degli itinerari, con anche un info-point.
Giuseppe Elias, Assessore Regionale Agricoltura
Elias ha insistito soprattutto sul concetto di unità dei produttori, prendendo ad esempio le grandi regioni vinicole francesi. Bisogna unire e semplificare. La Regione ha creduto al progetto e ci ha destinato molti quattrini, ora devono intervenire in prima persona i produttori.
Angelo Zucchi, Deputato
Per Zucchi Expo 2015 è un punto di partenza. Non si deve però fare l'errore di pensare all'Expo come ad una vetrina di prodotti. Esso è molto di più : il tema è Come nutrire il Pianeta?.
Questo vuol dire parlare di agricoltura sostenibile, di buone pratiche agricole, di genuinità. Probabilmente anche i turisti che verranno avranno una maggiore sensibilità a questi temi: per questo l'Oltrepò deve puntare su cultura e territorio, deve avere la capacità di far emergere le proprie tradizioni.
Paolo Massone, Presidente Consorzio Vini Oltrepò Pavese
"L'Oltrepò pavese e le sue aziende sono cresciute. E' migliorata la qualità del prodotto ma anche l'immagine che le aziende danno di sè stesse. Bisogna dare una visibilità comune al territorio attraveso la denominazione.
Riccagioia e l'Enoteca devono essere vetrina e cartolina del territorio: uno strumento per presentare il territorio vitivinicolo nella sua interezza."
Massone auspica che il Consorzio possa avere un ruolo importante a Cassino Po, magari anche occuparne una parte come sede.
L'Expo deve essere l'occasione gettare le basi per un qualcosa che non sia un fuoco fatuo ma duri per sempre.
Sempre che, e qui Massone tocca un punto critico, si risolvano gli storici problemi di viabilità ed infrastrutture dell'Oltrepò pavese, a partire dal Ponte della Becca.
Mauro Giacomo Bertolli, www.italiadelvino.com
Due sono i concetti che mi sono sentito di portare come contributo
1)Expo difficilmente porterà benefici se non si investe su di esso. Probabilmente i milioni di turisti che arriveranno avranno già un loro itinerario di massima pre-definito: quando saranno qui potrebbe essere troppo tardi per attirarli. Per questo nel lasso di tempo che ci separa dal 2015 l'Oltrepò dovrebbe comunicare sè stesso all'estero, individuando alcune nazioni su cui investire di più in termini di promozione.
2)Servirà un approccio culturale all'accoglienza e all'ospitalità, non solo degli operatori di settore, ma di tutti: ognuno dovrà sentirsi un po' bandiera ed ambasciatore della sua terra.
La mattinata è proseguita con la visita del cantiere per constatare lo stato dei lavori e si è poi conclusa alla cantina "Terre d'Oltrepò"
Mauro Giacomo Bertolli
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