Inizia oggi la 47a edizione Vinitaly, la prima delle quattro giornate si è aperta con la consueta cerimonia inaugurale durante la quale si è parlato principalmente dell'importanza dell'evento fiera per favorire la ripresa economica del paese e della situazione del settore agroalimentare.
La fiera verrà ospitata da Veronafiere e si svolgerà da domenica 7 a mercoledì 10 aprile. Si riconferma anche quest'anno la formula “domenica-mercoledì”: la domenica l'ingresso è aperto a tutti, mentre gli altri tre giorni sono riservati agli operatori del settore. Come ha sottolineato il sindaco di Verona, Flavio Tosi, questa soluzione, adottata negli ultimi anni, è volta a favorire l'aspetto di business che hanno le fiere, per permettere ad espositori e acquirenti di lavorare in modo migliore.
La mattinata si è aperta con un importante discorso di Gennaro Sangiuliano, vice direttore del Tg1, il quale ha ricordato che durante gli anni del boom economico “l'Italia cresceva anche grazie alle fiere che erano una sorta di vetrina del meglio che può offrire il nostro paese”. La funzione di incontro e promozione, tipica della fiera, è un aspetto che Sangiuliano ha spiegato ricordando che questi eventi non sono un mero incontro fra produttori e acquirenti, ma anche un'occasione per ritrovare l' appartenenza comunitaria e la volontà di credere in un futuro migliore per l'Italia.
L'importanza della fiera è stata ribadita da Ettore Riello, presidente di Veronafiere, che ha ricordato come questi eventi siano uno strumento di politica industriale efficace ma un po' dimenticato. A questo proposito la ricerca effettuata da Veronafiere e ISPO ha rilevato che il 94% del campione ritiene che il sistema fieristico sia fondamentale per promuovere le attività all'estero e l'81% ritiene che la fiera sia un supporto fondamentale per la selezione dei paesi esteri in cui promuovere la vendita del proprio prodotto.
“Il Vinitaly è una vetrina internazionale che l'anno scorso ha attirato a Verona 150 mila visitatori, il 35% dall'estero”, ha ricordato il presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi. Verona non è solo la location della fiera ma anche un attore importante del settore che arricchisce la varietà italiana con 12 Doc e 4 Docg.
Verona e Vinitaly sono diventati negli anni un binomio vincente e Luca Zaia, presidente della regione Veneto, lancia una frecciatina a Milano e il prossimo Expò 2015 sottolineando che il punto di riferimento fieristico per l'agroalimentare deve rimanere Verona.
L'Italia si posiziona sempre fra i primi produttori mondiali di vino e nonostante la crisi economica si è conclusa una stagione positiva per i vini, che hanno registrato quasi 9 miliardi di fatturato e una crescita del 5%. Questo primato positivo è da attribuire agli imprenditori che hanno promosso i loro prodotti all'estero e va supportato attraverso investimenti e provvedimenti legislativi che favoriscano il settore.
Uno sguardo sulla situazione europea lo ha portato Antonio Tajani, vice presidente della commissione europea: “l'agroindustria è la prima industria europea ma al momento sta attraversando delle grandi difficoltà. Una corretta politica di crescita deve sostenere il mondo imprenditoriale per aiutarlo ad uscire dalla crisi”. Anche a livello Europeo la strategia vincente di questo settore è sicuramente l'esportazione che registra 22 milioni di ettolitri, di cui 33% provenienti dall'Italia.
La situazione e le tematiche di questa 47esima edizione Vinitaly appaiono chiare: il settore resiste alla crisi ma sono necessari degli interventi di supporto da parte del governo per garantire la posizione di leadership dei vini italiani nel mercato mondiale e, infine, Vinitaly conferma il suo legame indissolubile con Verona.
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