Dopo un attento lavoro di preparazione, durato quasi due anni, si è ufficialmente costituito oggi 6 luglio 2013 il Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’Ovada docg. Al Consorzio, con sede a Ovada, hanno sin d’ora aderito una ventina di aziende vinicole del territorio, impegnate nella produzione di quello che è da considerarsi come la massima espressione enologica dell’Alto Monferato Ovadese. "Contiamo però di allargare presto il numero degli associati -commenta Italo Danielli, appena nominato Presidente- perché molti altri hanno dichiarato il loro interesse ad essere coinvolti nell’iniziativa una volta avviata”. L’Ovada è una delle due sole denominazioni riconosciute a docg del vitigno Dolcetto (l’altra è il Dogliani): il disciplinare che ne regolamenta la produzione a partire dal 2009 è particolarmente esigente dal punto di vista qualitativo, con stringenti prescrizioni di cura del vigneto e di affinamento del prodotto. “Questa dell’Alto Monferrato Ovadese è sempre stata storicamente riconosciuta –aggiunge Danielli- come la zona più vocata per la coltivazione del Dolcetto, vitigno autoctono tipicamente piemontese; lo testimonia un famoso passo del grande botanico Gallesio di duecento anni addietro, in cui si dava atto che i Dolcetti più stimati erano quelli “di Ovada e dei suoi dintorni”: e del resto un tempo quest’uva era direttamente nota come Uva Ovadese”.
Gli intenti del neonato Consorzio sono molto ambiziosi: “vogliamo affermare l’Ovada come la punta di diamante dell’intero territorio, e confrontarci sullo stesso piano con i grandi rossi piemontesi oggi più noti -afferma Giuseppe Ravera, vice di Danielli nel consiglio di amministrazione appena insediato, e che include in tutto nove membri- perché sappiamo di averne le chances: il lavoro in questa direzione sarà certo impegnativo e non facile, ma noi siamo molto determinati”. A breve, il consiglio di amministrazione definirà in modo più dettagliato le linee di azione a breve e medio termine, ma l’obiettivo finale, da perseguirsi anche attraverso un dialogo costante con tutte le istituzioni e gli enti interessati, è già chiaro: far conoscere e affermare l’immagine dell’Ovada docg nel mondo, incentrando su questa lo sviluppo turistico dell’intera zona, “perché -fa osservare Danielli- questo prodotto è un tutt’uno con il territorio, e non è certo delocalizzabile”.
Il Consiglio d'Amministrazione
Le Aziende Associate why people cheat in marriage click here reasons wives cheat on husbands bystolic card bystolic card bystolic coupon card bystolic free trial coupon blood sugar levels best ed drug for diabetics lilly cialis coupons click prescription discount coupon |