Il mondo del vino guarda al domani con ottimismo: è questo il messaggio anticrisi lanciato al convegno “Cantina Beato Bartolomeo: sessant'anni rivolti al futuro” organizzato a Breganze, in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione della Cantina Beato Bartolomeo. “Il nostro non è un ottimismo di maniera – ha dichiarato Maurizio Gardini, presidente nazionale di Fedagri-Confcooperative – ma suffragato da dati che devono farci rialzare la testa, in particolare alle nostre realtà cooperative. La cooperazione infatti, se riesce ad avere una presenza attiva in tutta la filiera, è in grado di garantire reddito alle attività agricole, che non possono e non devono ridursi ad un aspetto meramente hobbistico”. I numeri su cui si è dibattuto nel convegno, che ha raccolto il mondo cooperativo veneto, sono quelli che ha illustrato Fabio Piccoli, giornalista ed esperto di marketing vitivinicolo: il consumo del vino nel mondo sta crescendo ed entro il 2012 avrà segnato un +6%. Se in Italia e Francia negli ultimi 15 anni le quantità sono calate rispettivamente del 24 e del 14%, vi sono paesi come Gran Bretagna o Canada in cui è raddoppiato ed aree come il nord Europa in cui il vino si sta imponendo come principale bevanda nelle occasioni di socializzazione. “Pur in un periodo di crisi – ha osservato Piccoli – lo scorso anno il 20% delle imprese vinicole italiane ha chiuso con un aumento di fatturato: sono quelle che hanno investito nella rete commerciale all'estero. Questa è la chiave del successo”. Piccoli ha però messo in guardia dal rischio di un abbassamento dei prezzi che ha portato lo scorso anno a perdere il 10% in valore del nostro export, a fronte di un aumento del 5,4% delle quantità. “Per contrastare questa tendenza – ha spiegato – la strada da percorrere è quella della distintività territoriale: significa puntare su produzioni locali e investire sulla riconoscibilità del territorio, anche attraverso l'enoturismo”. Una via imboccata già da tempo dalla Cantina Beato Bartolomeo, che sin da principio ha puntato alla valorizzazione del territorio e delle sue produzioni autoctone. “In questi 60 anni di storia – ha spiegato il presidente, Piergiorgio Laverda - la Cantina ha saputo vincere le iniziali resistenze verso la cooperazione aggregando la stragrande maggioranza dei viticoltori dell'area. Quindi ha promosso la crescita qualitativa e cercato nuovi sbocchi. Proprio in questi giorni i nostri commerciali sono in Cina e Brasile per concludere nuovi contratti”. Uno sviluppo che ha saputo coniugare mercato e attenzione alla comunità. “Oggi non si può prescindere da due concetti: sostenibilià economica e sostenibilità ambientale – ha detto nel suo intervento Giustino Mezzalira, Direttore Ricerca e Sperimentazione di Veneto Agricoltura – una sfida che ci porta a recuperare vecchie varietà di uva, studiare i cambiamenti climatici in corso e valorizzare dal punto di vista delle bioenergie i sarmenti dei vigneti”. Attenzioni per le quali si adopera anche il Consorzio di tutela vini Breganze DOC, come ha sottolineato il presidente Girolamo Lievore.
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