Dopo aver scritto nei mesi scorsi di Franciacorta ed Oltrepò Pavese, è giunto il momento di parlare dell'altro grande territorio a vocazione spumantistica italiana per il metodo classico: il Trentino.
Ricordo che il metodo classico è un processo di produzione di vino spumante la cui caratteristica principale è indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati (liqueur de tirage). In questo modo il vino acquisisce la tradizionale pressione (visibile sotto forma di bollicine) garantita dall'anidride carbonica prodotta dalla seconda fermentazione (presa di spuma) avvenuta in bottiglia. Dò subito qualche cifra: su una superficie vitata trentina pari a circa 10.000 ettari, la percentuale di uva base spumante è dell'8% con una produzione totale annua di circa 8 milioni di bottiglie.
Il marchio collettivo Trentodoc, apposto su ogni bottiglia, è del 2007 e riunisce 39 aziende spumantistiche.
È sicuramente il momento migliore per parlare degli spumanti trentini, dato che è in corso di svolgimento, fino all'8 dicembre, la manifestazione "Trentodoc: Bollicine sulla città." La città di Trento festeggia le sue bollicine con appuntamenti enogastronomici, degustazioni, approfondimenti culturali. In particolare all'Enoteca Provinciale del Trentino, sita a Palazzo Roccabruna, dimora rinascimentale al centro della città di Trento, è possibile degustare tutte le bollicine Trentodoc. (Il seguito puoi leggerlo direttamente su www.ilsole24Ore.com : CLICCA QUI ) Mauro Giacomo Bertolli
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