Immancabile appuntamento al Michelangelo Hotel di Milano nei giorni scorsi per la sesta edizione di “Tutti i colori del bianco”, una degustazione di vino organizzata dall'associazione Go wine. L'evento, quasi unico per tipologia, prevede per ogni produttore partecipante l’assaggio di un vino bianco di due annate diverse: l'annata in essere o comunque una molto giovane, ed una più vecchia, in modo da poterne verificare crescita, evoluzione, maturazione: si spera così di dimostrare che la longevità non è una caratteristica esclusiva dei vini rossi. A raccontarci le sue impressioni un nuovo collaboratore di www.italiadelvino.com , Domenico Sordi. Eccovi i vini che mi hanno emozionato, divisi per regione. Valle d ‘Aosta Pavese Ermes con il Valle d ‘Aosta Blanc de Morgex et de la Salle annata 2013: al naso un sentore di banana inconfondibile ed in bocca una sapidità sorprendente. Peccato non aver potuto degustare anche una annata precedente per appezzarne l’evoluzione. Piemonte La Raia di Novi Ligure con il Gavi Pisè 2011 e 2012: un grande biodinamico con persistenza e sapidità sorprendenti ed una bella acidità. L’ evoluzione non potrà che migliorare entrambe le annate. Friuli L’ azienda Petrussa ha presentato il Friulano base 2010 e 2013 : nel più giovane troviamo la tipicità del vitigno con la sua mineralità mentre l'evoluzione del più vecchio ci restituisce un gran bel bianco che conserva una buona acidità e, senza ausilio di botte, ci regala una meravigliosa morbidezza. L’azienda Lis Neris ha presentato il Pinot grigio Gris annate 2011 e 2007 e il Sauvignon Blanc Picol 2007 e 2012. Il Gris 2011, fermentato in rovere, si presenta con una bella intensità. Sono ancora presenti sentori floreali e fruttati e si avverte anche un leggero profumo di zolfo. Il Gris 2007 è fantastico per la struttura che ne fa un vino di ottima beva grazie ad una cremosità davvero sorprendente. Il Sauvignon Picol è da sempre considerato un bianco di riferimento dell’enologia italiana per la sua personalità che anche nell’annata 2012 ci regala sentori di salvia, mela verde, lime ed un'eccellente eleganza. L‘annata 2007 conserva quei profumi logicamente attenuati e ci fa apprezzare maggiormente la mineralità che, grazie alla persistenza sui lieviti, caratteristica peculiare della vinificazione di Alvaro Pecorari, winemaker dell’azienda, ci fa immaginare questo vino ancora migliore negli anni a venire. Marche Quale vitigno meglio del Verdicchio è degno di partecipare a questa degustazione? E quindi abbiamo assaggiato sia quello di Matelica che quello dei Castelli di Jesi. L’azienda Bisci ha presentato il Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano 2010 e 2008. Un vino che, grazie al clima continentale della zona, con inverni freddi ed estati con grandi escursioni termiche, è un esempio di longevità. Nel 2010 sono più forti i sentori di anice e frutta secca, in bocca freschezza ed eleganza. Nel 2008 queste caratteristiche si arricchiscono e ci restituiscono un vino ancora migliore Di Garofoli Gioacchino abbiamo degustato Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2011 e 2008. Il più giovane è vino di straordinaria eleganza ed equilibrio, finemente sapido e persistente. Nel più vecchio ancora si avvertono sentori floreali, fruttati ; in bocca è sapido, gustoso, si percepisce chiaramente che potrà ancora migliorare vista la freschezza ancora apprezzabile accanto ad un corpo ed eleganza che ci fanno immaginare grandi abbinamenti. Abruzzo L’ azienda Cataldi Madonna ha presentato il Pecorino 2010 e 2011. Grazie a basse rese per ettaro ed ad escursioni termiche tipiche della zona di Ofena, Lorenzo Landi, enologo dell’azienda, ci regala un vino raffinato ma nello stesso tempo fresco, persistente e minerale con sentori agrumati. L'annata 2010 ci fa capire che la longevità è caratteristica anche di questo vitigno e che non è necessario l'ausilio di alcun tipo di botte per ottenerla. Campania Dell’azienda Luigi Maffini vi segnalo il meno noto Kratos 2013 ( rispetto al pluripremiato Pietraincatenata), un fiano profumato e scattante, con sentori di fiori e agrumi, minerale, fresco , sapido, un grande bianco el Cilento! Di Marisa Cuomo abbiamo degustato il Fiorduva 2009 e 2012. Il più giovane si presenta come sempre con un colore giallo quasi dorato grazie alla fermentazione in barrique di tre mesi, al naso si percepisce profumo di albicocca e ananas, in bocca è morbido ma nello stesso tempo persistente. Il 2009 riesce a mantenere le caratteristiche del più giovane, è logicamente meno fresco, più sapido ma corpo ed eleganza la fanno da padrone. Il bilancio dell’esperienza di oggi è sicuramente positiva, ancora una volta ho potuto constatare che molti vini bianchi italiani…si possono dimenticare in cantina… per ritrovarli qualche anno dopo ancora più buoni. Domenico Sordi
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