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28° Edizione di Sondrio Festival, Rassegna internazionale dei Documentari sui parchi, dal 5 al 12 ottobre 2014

Con il microcosmo giallo e nero dei bombi di mündl, di diritto nell'albo d'oro, cala il sipario su un Sondrio festival da tutto esaurito

28° Edizione di Sondrio Festival, Rassegna internazionale dei Documentari sui parchi, dal 5 al 12 ottobre 2014

Sulle curiose immagini dei pelosi cugini delle api mellifere, nel film trionfatore I SEGRETI DEI BOMBI di Kurt Mündl, è calato il sipario di questa 28^ edizione di Sondrio Festival, Rassegna internazionale dei documentari sui parchi organizzata da Assomidop, associazione culturale presieduta da Marina Cotelli, assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Sondrio, e diretta da Simona Nava, che unisce Comune di Sondrio, Cai, Consorzio Bim, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi e Camera di Commercio di Sondrio.

"Ogni giorno sono state più di 2000 le persone che sono entrate nella tensostruttura, disarmate del pregiudizio e aperte agli altri e alla scoperta -ha esordito l'assessore Cotelli, dal palco di una gremita, anzi traboccante, tensostruttura - Aperte ad un mondo spesso declinato secondo le leggi dell'economia ma che non si può spiegare solo con queste logiche".

Per raccontarlo efficacemente, durante una fitta programmazione durata una settimana, il Festival ha usato diversi mezzi: le 16 proiezioni in concorso, scelte tra i 117 documentari pervenuti da tutto il mondo, i 10 documentari fuori concorso, gli ospiti e le numerose testimonianze e le attività collaterali.
Ha costruito anche un orto "reale e metaforico - ha proseguito il presidente di Assomidop- raccontando i frutti di qualcosa che altri hanno seminato. Un orto fatto di esperienza e di socialità condivisa". Ma nulla sarebbe stato possibile senza il contributo pubblico.

"Come sempre l'obiettivo è stato di portare il Festival nel cuore delle persone - ha specificato il direttore della Rassegna Simona Nava che ha dato al Festival un volto comunicativo e popolare, nel senso più nobile del termine- 4000 i bambini e ragazzi raggiunti con la didattica appositamente pensata e oltre 18mila le presenze alle proiezioni serali e pomeridiane".
Numeri significativi che confermano l'enorme apprezzamento che l'evento, che ha preso vita nel cuore del capoluogo valtellinese dal 5 al 12 ottobre, riscuote ogni edizione e che, ieri sera, ha chiuso in bellezza facendo come sempre tutto esaurito.

"Questa serata di festa ha un velo di malinconia: per una settimana la tensostruttura è stata la nostra casa. Abbiamo fatto tante esperienze positive che ci hanno fatto divertire ma anche riflettere", ha commentato in rappresentanza del Comune di Sondrio l'assessore al Turismo, Eventi e Attività Produttive Cinzia Cattelini, riportando per un istante il pensiero anche a Genova che sta attraversando momento veramente difficile.

Riflessioni che si richiamano a vicenda dal palco del Festival dove Fabio Panzeri, direttore di Teleunica, ha accolto la madrina d'eccezione Licia Colò. Cresciuta con la passione per gli animali e la natura in generale, la Colò è tornata a Sondrio dopo 25 anni, sempre ospite del Festival.
"Una bella occasione - ha commentato dal palco- per tenere i riflettori accesi sulla natura", come ha fatto la conduttrice nella sua carriera a partire dal suo primo programma, l'Arca di Noè (1989).

Determinazione e potere della televisione e dei nuovi media come il web sono armi fondamentali per riattivare la fiamma dell'interesse sui problemi attuali. "In un Italia che, troppo spesso, pensa al proprio orticello, quando, invece, i problemi anche lontani sono di tutti", ha proseguito Licia Colò ricordando che, per raggiungere gli obiettivi, si possono sì scalare le montagne, ma sempre nel rispetto di persone, ambiente e animali. Compito educativo non semplice che deve trovare il supporto nella famiglia e nella scuola.

E proprio la buona scuola è stata rappresentata ieri sera dagli alunni delle classi 3°, 4° e 5° della Primaria di Triangia che, terza in Lombardia, ha appena ottenuto il riconoscimento ECOSCHOOL, un programma internazionale per l’educazione, la gestione e certificazione ambientale, per coinvolgere i giovani nell'elaborazione di soluzioni relative ai problemi e alle sfide ambientali a livello locale.

Sempre di ragazzi si è parlato entrando nel vivo delle premiazioni. In primis sono stati consegnati i riconoscimenti SPECIALI a partire dal quello della Giuria degli studenti: 47 ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Piazzi di Sondrio e del Liceo Scientifico Carlo Donegani di Sondrio che, tra la selezione di 4 documentari proposta dal Festival, hanno scelto I SEGRETI DEI BOMBI di Kurt Mündl.
Premio ritirato dalla produttrice GABRIELE PRAMMER.

Altro riconoscimento speciale (da quest'anno intitolato al Prof. Achille Berbenni, scomparso l'anno scorso e tra i fondatori del Festival nel 1987), è arrivato dalla Giuria pubblico, composta da 25 appassionati e presieduta da Arrigo Mattiussi.
Se l'è aggiudicato KALAHARI di Hugh Pearson.

Dopo la visione degli spezzoni di entrambi i film si è passati ai riconoscimenti attribuiti dalla GIURIA INTERNAZIONALE presieduta da ANDREAS WEISSEN, Giornalista svizzero e membro di ALPARC – Rete delle Aree Protette Alpine

Giuria Internazionale

Il primo di questi è il PREMIO “REGIONE LOMBARDIA” (3.000 Euro) per il miglior documentario sugli aspetti naturalistici, culturali, paesaggistici ed economici delle aree protette all’interno dell’Unione Europea, attribuito a SZIGETKÖZ - IL DELTA INTERNO DEL DANUBIO.
Ha ritirato il premio, consegnato da Pietro Maletti di Regione Lombardia, il Console generale dell'Ungheria di Milano Istvàn Manno.

Il secondo, storico, è il PREMIO DEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO (3.000 Euro) attribuito a L’ULTIMO OCEANO di Peter Young.
Consegnato da Ferruccio Tomasi, è stato ritirato da Thomas V. Engberg.

Dopo il videomessaggio di Young, che non ha potuto essere presente fisicamente, è arrivato il momento clou, la premiazione del documentario vincitore di questa 28^ edizione di Sondrio Festival:
I SEGRETI DEI BOMBI di Kurt Mündl (Produzione Power of Earth Productions per ORF – Austria).
Documentario che, con il PRIMO PREMIO “CITTA’ DI SONDRIO” (Euro 5.000,00) , consegnato da Licia Colò alla produttrice GABRIELE PRAMMER, entra a pieno titolo nell'albo d'oro della Rassegna.

"Piccolo protagonista, grande impatto. Il film ci fa scoprire l’importanza di un insetto, il bombo, noto a tutti, ma non conosciuto per il suo ruolo nell’ecosistema.
L’autore ci svela inoltre l’inaspettato impiego del bombo da parte dell’uomo nella produzione agricola dalla più piccola a quella di più vasta scala. Dal punto di vista narrativo, attraverso una microstoria, ritroviamo la grande storia della biodiversità", questa la motivazione della giuria internazionale che ha consentito al Microcosmo giallo e nero di sbaragliare grandi sistemi e paesaggi mozzafiato. Una delle tante storie ricche di contenuti che sono state raccontate nell'intenso viaggio della Rassegna internazionale che, soddisfatta di aver ancora una volta confermato il suo valore, dà l'appuntamento al prossimo anno.

Premi

La serata era iniziata con la proiezione di “W DI WALTER” di Paola Nessi e Rossana Podestà sulla figura di Walter Bonatti, uomo, scalatore, compagno e viaggiatore.

RIPERCORRIAMO GIORNO PER GIORNO TUTTI GLI EVENTI DEL FESTIVAL

11 ottobre 2014

Orti urbani e collettivi: non una moda ma uno stile di vita contagioso e socialmente utile.
Con un'ultima panoramica di natura cittadina e selvaggia, Sondrio Festival si avvia alla conclusione: domani il Gran Galà con Licia Colò.

Sabato 11, si è tenuto il convegno “ORTI DI CASA: L'AGRICOLTURA FAMIGLIARE REALTÀ A CONFRONTO”.
Sul palco Fausto Gusmeroli, ricercatore Fondazione Fojanini e docente di Ecologia Agraria all'Univesità degli Studi di Milano, Chiara Colombini, Sara Petrucci, rispettivamente naturalista specializzata in orticoltura biologica urbana e agronoma specializzata in agricoltura biologica, Andrea Fiozzi e Alice Iori, rispettivamente responsabile del centro di educazione ambientale Parcobaleno e Università degli Orti di Mantova.
Tra i tanti aspetti toccati, il fatto che l'orto urbano e, in generale, la pratica della coltivazione, portati avanti con metodi bio, possano avere anche finalità sociali, coinvolgendo persone senza fissa dimora o dal vissuto difficile, come sta facendo, alle porte di Milano, Mia (Milano in azione, associazione nata per dare sostegno a una delle fasce più deboli della società).
Idea che ha stimolato attività collaterali, con disabili e con le scuole e sviluppato socialità, consentendo al contempo alla cittadinanza di avere ortaggi e frutta fresca a km zero.

Gli orti collettivi, sono anche un modo di fare politica, dal basso, suggerendo ad amministratori e istituzioni soluzioni creative e utili su come impiegare il territorio, facendo qualcosa di bello e, perché no, divertente. Proprio come dimostra un'altra esperienza, questa volta a sud di Mantova, su terreni abbandonati che distano solo 900 metri linea d'aria dal centro della cittadina patrimonio Unesco.
Area degradata con abusivismi edilizi e rifiuti che ha potuto riacquisire dignità e utilità sociale ed economica.
Tema interessante da mettere in pratica con il LABORATORIO “orto da marciapiede… fare un orto" : arredo urbano che spera nel contagio fra quartieri, angoli urbani, condomini e soprattutto persone, verso una prospettiva comune di ridefinizione del concetto di verde e giardino.

Il ricco programma della giornata di sabato ha poi goduto del fuori concorso ALTA VIA DEI PARCHI. VIAGGIO A PIEDI IN EMILIA-ROMAGNA di Serena Tommasini Degna, un itinerario speciale per conoscere il cuore di questa regione e, la sera, la presentazione di “LA SCUOLA PER ILTERRITORIO” dell'Istituto Piazzi-Lena Perpenti di Sondrio, con la distribuzione al pubblico delle brochure “Lanzada. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista”, “Il Parco delle Orobie Valtellinesi”, “La miniera della Bagnada”, “Valmalenco, la potenza dell’acqua”, e di AGRAIA (rete dei produttori agricoli locali, nata per perseguire, senza fini di lucro, il rilancio dell’agricoltura rurale di qualità con l’intento di promuovere la salvaguardia ambientale per le future generazioni) che racconta "I MILLE VOLTI DELLA CANAPA".

Informazione che si accompagna al tocco di luce e colori dello spettacolo GLASS WORK, tra danza e poesia, e all'incanto dei documentari in concorso: NOCKBERGE – ALLE PORTE DEL PARADISO di Waltraud Paschinger, sui rilievi che rappresentano il più antico paesaggio dell’Austria dal punto di vista geologico e LAPONIA – NATURE AND NATIVES di Andrea Barghi, in sala insieme al produttore Veronica Bernacchioni.
"Mi ha colpito moltissimo il rispetto che i Sami (indigeni dell’Europa occidentale) hanno per il creato - ha dichiarato il regista nella prima intervista a Sondrio Festival - ogni essere vivente viene rispettato. Non solo alberi, piante e animali, ma anche rocce e pietre. Da loro c’è molto da imparare molto. Prendono l'esistenza con filosofia, ridono anche in momenti spiacevoli perché sanno che fa parte della vita e, soprattutto, non hanno il senso del possesso. La terra è stata loro concessa dal creatore e, per questo, devono rispettarla e vivere in armonia con essa. Inoltre, hanno un bellissimo rapporto con i figli, paritario e senza punizioni, fatto di  profondo rispetto".

Sulle note "acquatiche" dell'ultimo documentario in concorso, SZIGETKÖZ - IL DELTA INTERNO DEL DANUBIO di Szabolcs Mosonyi, che descrive l’incredibile fauna che si sviluppa in questo angolo nascosto d'Europa, si è chiusa un'intensa settimana di proiezioni.


10 ottobre 2014

Inizialmente riscaldata dal sole autunnale e poi rinfrescata dalla pioggia, l'intensa giornata di Sondrio Festival ha goduto della visione di "HAVE YOU SEEN THE ARANA?" di Sunanda Bhat e delle premiazioni della 10a edizione del CONCORSO LETTERARIO RENZO SERTOLI SALIS.
Promosso dal Lions club Sondrio Host, dalle Fondazioni Pro Valtellina e gruppo Credito Valtellinese e intitolato al benemerito socio del Lions Club Sondrio Host, figura di primo piano della cultura locale militante, il premio, la cui autorevolezza è testimoniata dai nomi dei componenti la Giuria (Giancarlo MAJORINO, presidente, Ernesto FERRERO, Gilberto ISELLA, Giorgio LUZZI, Cristina PEDRANA) e dall’albo dei premiati dal 1993 a oggi, si è svolto come l’edizione precedente.

Il riconoscimento maggiore, intitolato a Renzo Sertoli Salis (5.000 euro, offerto dalla Fondazione Pro Valtellina), non a concorso ma assegnato “alla carriera” dalla Giuria, per il 2014, è stato attribuito alla poetessa Patrizia CAVALLI.

A concorso, invece, il Premio di poesia “Grytzko Mascioni” (3.500 euro, offerto dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese) destinato alla miglior opera edita nel biennio 2012/2013 che è stato attribuito ex aequo ai poeti Gabriele FRASCA per l’opera Rimi, edita da Einaudi e Patrizia SANTI per l’opera Frammenti, periferici, edita dalla Società Editrice Fiorentina.

Sempre a concorso, il Premio di poesia “Camillo De Piaz” (1.500 euro, offerto da Lions Club Sondrio) per la migliore opera prima, assegnato a Bernardo PACINI per Cos’è il rosso, edito da Edizioni della Meridiana.

La sera, poi, per i "salotti letterario scientifici" protagonista VALTELLINA ECOENERGY, progetto promosso dalle associazioni di categoria provinciali con l'obiettivo di costituire e alimentare un centro di eccellenza ed un percorso di efficienza energetica ed edilizia sostenibile.
Sul palco il dottor Gianfilippo Colasanto e l’Ing.Francesco Pradella di Politec (braccio operativo insieme al Politecnico di Milano) che hanno sottolineato le ragioni per cui il protocollo rappresenta un’opportunità di risparmio per il cittadino e di miglioramento complessivo della qualità dell’edilizia del territorio della provincia.

La certificazione volontaria Valtellina EcoEnergy si applica ai fini del contenimento dei consumi energetici e della riduzione delle emissioni inquinanti nel caso di opere di ristrutturazione degli edifici e degli impianti esistenti, ampliamenti volumetrici, recupero ai fini abitativi di sottotetti esistenti e installazione di nuovi impianti in edifici esistenti, progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione e degli impianti in essi installati.
Un'idea per cambiare la vita, nel segno del risparmio e del rispetto dell'ambiente.

Il fuori concorso "HAVE YOU SEEN THE ARANA?" di Sunanda Bhat, girato in Wayanad, all’interno del fragile ecosistema della catena montuosa occidentale nel sud dell'India, esplora gli effetti sulla vita delle persone e sui mezzi di sussistenza di un rapido cambio di paesaggio.

Le proiezioni in concorso: PARADISO RITROVATO di Tom Swartwout sugli uccelli che colorano la Papua Nuova Guinea, tra i più strani e curiosi per colori, movimenti e piumaggio, LA TERRA DELLE ISOLE CHE SCOMPAIONO di Vasiliy Sarana sul fiume Lena che parte come un ruscello per poi formare il più grande delta dell’Artide un labirinto intricato di terra e acqua in costante mutamento. In sala era presente il produttore Riho Västrik che ha espresso le emozioni provate durante le riprese e l'importanza di dare voce alla natura.
Infine, KALAHARI di Hugh Pearson sulle condizioni estreme del deserto che, però, non impediscono alla vita di scorrere: un universo faunistico affascinante e a tratti divertente, grazie alla narrazione vivace di questo film prodotto dalla Bbc.

9 ottobre 2014

Perchè occuparsi del rapporto uomo-ambiente? La risposta a Sondrio Festival con Mercalli e Smiraglia

Perché occuparsi del rapporto con l'ambiente?

Interrogativo in apparenza banale, ma in realtà cruciale che ieri sera, nel salotto di Sondrio Festival, ha trovato risposta nelle parole di Luca Mercalli, meteorologo e climatologo italiano, noto al pubblico per la partecipazione al programma televisivo "Che tempo che fa" (Rai 3), e del professor Claudio Smiraglia, glaciologo e volto noto della Rassegna.

La metafora di partenza, che inquadra efficacemente il modo di porsi contemporaneo, è quella de "I Promessi Sposi", che si ritrova, nello specifico, all'interno della narrazione della peste a Milano, anno 1630.
"Manzoni racconta l'imprevidenza degli uomini - ha esordito Mercalli - nonostante l'allerta dei medici, in quel periodo per il Governo spagnolo di Milano c'era un'altra impellenza, la guerra del Monferrato".
La politica ha altro a cui pensare e la plebe la segue, deridendo i medici e le loro previsioni. Risultato: 40 giorni di ritardo per arrivare all'emissione della grida, ma ormai il morbo ha già messo sotto assedio la città.

Secoli dopo la peste e le denunce del Manzoni, si ritrovano i medesimi problemi, se non peggiori. "Siamo in preda ad una rimozione collettiva dei rischi a lungo termine", prosegue Mercalli.
Lui e Smiraglia si sentono proprio come quei medici, parlando, in questo caso, dei ghiacciai del loro inesorabile scioglimento.
Una nuova peste di durata millenaria, fra le più evidenti e devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici. "Ma perché non si sta facendo nulla di serio al riguardo?", si chiedono gli esperti dal palco della Rassegna che parla di natura e biodiversità che rischia di essere cancellata dai mutamenti in atto a livello climatico.
"L'acidificazione degli oceani, causata dalla CO2 che si scioglie nell'acqua, va ad incidere sulla formazione del plancton, distruggendo quello che è il primo anello della catena -conclude Mercalli - Non dobbiamo preservare la natura con la N maiuscola ma la nostra natura: i batteri ce la faranno a sopravvivere, siamo noi in pericolo se non ci diamo una mossa".
Preservarsi anche solo per spirito egoistico e per farlo, come sempre, serve l'informazione che Mercalli e Smiraglia non si stancano di veicolare e per la quale contesti come Sondrio Festival sono luoghi ideali, trovando il giusto compromesso tra spettacolo e riflessione.

Binomio inscindibile su cui si sono mossi ieri il documentario FEEDING CITIES – A CHALLENGE FOR THE FUTURE di Irja Martens che mostra la lotta mondiale per i futuri mercati alimentari: dove andremo a coltivare il nostro cibo in futuro? In campagna, sui tetti degli edifici industriali, nei giardini comunali in città o in gigantesche zone industriali appena fuori dagli agglomerati urbani? 

Il documentario fuori concorso UN VIAGGIATORE AI CONFINI DEL MONDO di Sabrina Bonaiti e Marco Ongania racconta un uomo, Carlo Mauri, che ha vissuto le proprie imprese al limite dell’impossibile, come egli stesso ha raccontato nell'autobiografia “Quando il rischio è vita”.  

I film in concorso: LETTERA DALLA SARDEGNA di Valter Torri, un uomo, suo padre e la terra aspra ma bellissima delle origini, la Sardegna, SULLE ROTTE DEI MIGRATORI – IL DELTA DELLO YUKON di Eric Liner, uno dei siti più importanti per gli uccelli migratori e L’ULTIMO OCEANO di Peter Young sul Mare di Ross in Antartide, la parte di oceano più incontaminata del pianeta.

8 ottobre 2014

Boom di presenze per Syusy Blady e attività didattiche. Sondrio Festival continua a collezionare successi

Con la bellezza di 3000 studenti (di primarie, secondarie e scuole d'infanzia provinciali) fino ad oggi coinvolti, Sondrio Festival fa centro nel suo obiettivo didattico. Scopo che tutti gli anni porta avanti con impegno e convinzione.

"In sinergia con il tema di Expo "nutrire il pianeta energia per la vita" – ribadisce Simona Nava, direttore della Rassegna, giunta alla 28° edizione- abbiamo pensato a percorsi, attività, laboratori, visite guidate per riportare l'attenzione dei più piccoli sulla storia, le tradizioni e il ricchissimo patrimonio orto-frutticolo Valtellinese e su altri temi caldi che riguardano la sostenibilità.
La didattica imprime valori e principi, pietre solide su cui costruire il futuro. E quale miglior luogo del Festival per apprendere divertendosi?".

Interrogativo che trova risposta nell'unanime consenso che le svariate attività stanno riscuotendo. Tra queste ricordiamo lo spettacolo "LA SCIENZA MAGICA" che, insieme a “SUPERSCIENZA" (entrambe con il supporto di AEVV, Azienda Energetica per la Valtellina e per la Valchiavenna), spalanca le porte di una materia affascinante.

Ancora, la VISITA GUIDATA ai terrazzamenti vitati a cura della Fondazione Fojanini, gli spazi di racconto e riflessione e gioco come IL TERRENO DI IGNAZIO o IL LADRO DI PATATE, e i diversi PERCORSI SECONDO NATURA per conoscere le specie autoctone e per creare stampe con frutta e verdura ecc..

Mille spunti cui si aggiungono quelli offerti da SECAM, e dal SISTEMA MUSEALE DELLA VALTELLINA: laboratorio su frutta, verdura e stagionalità o sulla progettazione di un piccolo orto domestico/scolastico.

E, ancora, le DEGUSTAZIONI di miele e il LABORATORIO SULLA TRACCIABILITÀ degli alimenti e la lettura delle etichette, per diventare consumatori consapevoli e scoprire i meccanismi di comunicazione pubblicitaria. Un mondo di scoperta che si unisce alla visione di documentari più "a misura di bambino", appositamente selezionati dal Festival. "Conoscenza che genera rispetto per la natura e, di conseguenza, per la vita in generale", precisa l'assessore Marina Cotelli, presidente di Assomidop, in prima linea per ribadire il grande valore culturale della Rassegna "che - prosegue Cotelli - attraverso lo spettacolo, si fa veicolo di conoscenza. Circolo virtuoso nella creazione di una nuova cittadinanza consapevole e attiva".

Davvero tante le iniziative che annoverano, infine, APICOLTORE PER UN GIORNO, ALLA SCOPERTA DEGLI INSETTI, per osservare da vicino il microcosmo e L'ORTO IN PIAZZA, percorso didattico costruito su stimoli sensoriali, per offrire agli alunni una panoramica delle ricchezza ortofrutticola della Valtellina, sotto la tensostruttura di piazza Garibaldi, precisamente nell'"angolo parchi".

Quest'ultimo allestimento si concentra proprio sulle colture principe della nostra terra. "Sondrio Festival vuole offrire un quadro di insieme, anche in termini di tradizione, della ricchezza del territorio; avvicinare i bambini, anche molto piccoli, ai colori, alle forme e ai profumi di frutta, verdura, erbe aromatiche e cereali e ai prodotti che mangiano quotidianamente ma che, spesso, sono il risultato di una lavorazione e quindi perdono la forma e l'aspetto originario.
Tutto questo è stato realizzato concentrando l'attenzione sugli alimenti reperibili in questo periodo. Evitando volutamente quelli tipicamente primaverili ed estivi, si è lasciato spazio a zucche, patate, cavoli, uva, mele ed erbe essiccate che hanno arricchito lo spazio con colori vivaci, aromi intensi e forme decisamente curiose", spiega Arianna Aceti, coordinatore dello staff "padiglione parchi", composto da Ileana Negri, Parco Orobie Valtellinesi, Massimo Favaron Parco dello Stelvio, Massimo De Simoni e Giovanni Salici Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola, Ivano Foianini Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio e Paride Dioli Entomologo (che svolge attività sugli insetti, come anche l'Apas che si concentra, però, sulle api).

"È stato fondamentale il contributo, in termini di prodotti e di conoscenze specifiche, del personale della fondazione Fojanini - conclude l'espertama anche la gentile disponibilità di alcune aziende agricole valtellinesi nel cedere gratuitamente i prodotti a fini didattico-espositivi: azienda agricola di Prandi Paolo di Poggiridenti, di Fanchi Andrea di Teglio e di Molino Tudori di Teglio". In soli tre giorni di attività sono passati dall'"orto ricostruito" circa 250 bambini tra primarie, secondarie e scuole infanzia e se ne prevedono altrettanti nei prossimi giorni.

"Pienone", come quello registrato ieri per accogliere l'ospite d'eccezione, Syusy Blady, intervistata dalla giornalista de La Provincia Sara Baldini. Dopo 20 anni di viaggi con il suo "Turisti per caso", Syusy Blady è approdata a Sondrio, animata sempre da una profonda coscienza ecologica.
"O si va in questa direzione - esordisce- o si soccombe. I tanti viaggi che ho fatto mi hanno fatto capire che bisogna parlare il linguaggio della terra e difendere il territorio perché, così facendo, difendiamo noi stessi". Tra i diversi luoghi visitati, il più bello rimane l'Italia che va promossa: "dovremmo vivere davvero di questo - continua- eliminando tutto ciò che abbruttisce il paesaggio e le nostre coste. Tornare ad un modus vivendi slow e capire che, per ogni 30 turisti, si crea un posto di lavoro per i giovani".
Logica perfettamente applicabile anche alla provincia di Sondrio. Così, dopo aver gettato l'occhio qua e là per il mondo, tra la Mongolia con le sue yurte e i colli bolognesi dove Blady ha dato vita ad un orto collettivo e multiculturale, si è fatto ritorno al contesto valtellinese e al suo Festival dal respiro internazionale, da lei definito "importante e di valore, perché capace di promuovere la conoscenza". Unica leva, si sa, per un vero cambiamento. Da qui l'invito caloroso a nomadizzarsi, almeno culturalmente.

Viaggiare e sperimentare nuovi contesti con la mente e lo sguardo, proprio come si è potuto fare attraverso il documentario pomeridiano CAROUSEL OF LIFE – THE TRADITIONAL ORCHARD di Annette e Klaus Scheurich sui frutteti, vero e proprio paradiso alle porte delle città e giostra di vita senza fine, e GAREF, LE ULTIME PIETRE DELLA VAL DI PAI di Luca Ruffoni che racconta la storia di Pedesina, il più piccolo comune italiano per numero di abitanti.
Lo spopolamento, la mancanza di attività lavorative, l’apparente degrado diffuso e l’abbandono del territorio montano, si contrappongono ad una realtà fatta di difficoltà e sacrifici dei pochi cittadini rimasti, volontari del territorio. Una condizione che accomuna il paese alla Linea Cadorna, opera militare della Prima Guerra Mondiale, diffusa su buona parte del territorio alpino e prealpino italiano.

O, ancora, con le immancabili proiezioni in concorso ABISSI – LE ALLEANZE DELLE PROFONDITÀ di Jean-Yves Collet e NAMIBIA – IL REGNO DEL DESERTO di Mike Birkhead e Martyn Colbeck.

7 ottobre 2014

Tra grande schermo e laboratori ronzano i preziosi impollinatori: le api e i bombi

Osservare da vicino un'arnia e assaporare il miele, scoprendone le straordinarie proprietà nutritive: anche questo è Sondrio Festival che, ogni giorno, per qualche ora, con la collaborazione di Apas, associazione produttori apistici Sondrio, consente a ragazzi e bimbi delle scuole di trasformarsi in apicoltori.

E proprio le api, versione fumetto animato, sono state protagoniste ieri del cortometraggio fuori concorso VIGIA di Marcel Barelli che, con semplicità e un pizzico di humour, ha spiegato gli sforzi di questi insetti nel preservarsi da inquinamento, pesticidi e altre sostanze tossiche.

VIGIA ha seguito un altro film fuori concorso GOD SAVE THE GREEN di Michele Mellara e Alessandro Rossi, storie di gruppi di persone che, attraverso il verde urbano, hanno dato un nuovo senso alla parola comunità cambiando, in meglio, il tessuto sociale e urbano in cui vivono.

Mentre la sera, sul grande schermo, hanno ronzato i morbidi e pelosi cugini delle api, i bombi, preziosi impollinatori, sapientemente ritratti dalle riprese macro di Kurt Mündl nel suo I SEGRETI DEI BOMBI. Messaggeri della primavera, sono preziosissimi anche in agricoltura, perchè risultano persino più instancabili e operosi delle loro parenti prossime.

Da giardini e prati fioristi, all'India per indagare, grazie a ORGOGLIO di Roshan Patel, il rapporto inscindibile tra gli abitanti del Gujarat e l’ultima popolazione rimasta al mondo di leoni asiatici, fino al vulcano Masaya (in IL TEMPIO DELLE FENICI di Francois De Riberolles) sulle cui ceneri la vita risorge ogni volta più rigogliosa, verde e palpitante. Scorci di natura che hanno seguito l'immancabile "salotto letterario scientifico", in collaborazione con Secam, condotto da Fabio Roggiolani, tra i fondatori dell'Ecofuturo Festival.
Traendo spunto dalla pillola video di Jacopo Fo, Roggiolani ha ricordato come un cambiamento di abitudini sia possibile, a partire dalla propria abitazione: "Si possono sfruttare la geotermia, che consente di avere tutto l'anno 15 gradi, i vetri termici, i pannelli solari. O, ancora, il mattone di canapa e calce per il cappotto esterno e la caldaia a cogenerazione o a trigenerazione".
Tutti pratici accorgimenti che fanno di uno stabile vecchio e dispersivo, un concentrato di risparmio ed efficienza, applicabili solo avendo una buona informazione alla base.

6 ottobre 2014

La bellezza e i segreti delle Alpi da proteggere e valorizzare di scena a Sondrio Festival

Con i profondi silenzi di un tesoro naturale a tremila metri, nel mezzo delle Alpi italiane, dove 100 anni fa esplodeva la Guerra e ora si parla di Pace, attraverso culture, racconti e vite che si intrecciano, nuove passioni e attività che emergono mescolandosi alla poesia che l'alta quota ispira, il film/documentario "Stelvio. Crocevia della pace" del regista e produttore Alessandro Melazzini ha aperto ieri la prima vera giornata del Sondrio Festival.

Girato con il sostegno della Banca Popolare di Sondrio (Prima al Trento film festival 2014 e numerose altre presenze su palcoscenici nazionali e internazionali tra cui, ad esempio, il DOK.fest München, il World Mountain Documentary Festival di Qinghai in Cina e il Jahorina Film Festival), racconta un luogo, lo Stelvio, appunto, traboccante di contenuti. Incredibile per le immacolate distese di neve, per la storia e le storie che racchiude, per gli eventi che ospita e per il valore ingegneristico della sua strada. Enorme patrimonio antropologico oltre che naturale, nonchè scorcio spettacolare di Valtellina, spesso sconosciuto "in casa", che lo sguardo attento dell'autore contribuisce a far riscoprire.

Sempre di bellezza e valorizzazione si è parlato la sera attraverso le 400 stupende immagini (selezionate tra le migliaia pervenute) della Multivisione "Per le Alpi" realizzata da Alparc, Rete delle Aree Protette Alpine.
Creata dal Ministero francese per riunire le centinaia di aree protette sulle Alpi, dalla Francia alla Slovenia e trasformata, l'anno passato, in organizzazione, Alparc ha come obiettivo il "fare rete per proteggere una natura che confini non ne conosce", come ha sottolineato il presidente Michael Vogel.

Stupirsi e riflettere, ricetta vincente del Festival che è proseguito con le pillole videoregistrate di Jacopo Fo e i documentari in concorso GUADALQUIVIR – IL GRANDE FIUME di Joaquin Gutiérrez Acha, con la storia di una volpe che, percorrendo il grande corso d'acqua, ne fa scoprire la straordinaria biodiversità e AUSTRALIA SELVAGGIA – LA FORESTA DEI KOALA di Thoralf Grospitz e Jens Westphalen, con i suoi marsupiali e le più strane ed originali specie come l'ornitorinco o l'uccello lira, in grado di imitare qualsiasi suono o rumore, persino la voce umana.

5 ottobre 2014 - Serata inaugurale
 
Riflessioni e risate per una inaugurazione da tutto esaurito. Sondrio Festival riparte all'insegna di un ecologia quotidiana...e che lo spettacolo della natura abbia inizio!

Regalando riflessioni per una gestione ecologica ed economica del vivere quotidiano, mescolate all'intrattenimento irriverente di Jacopo Fo, la 28° edizione di Sondrio Festival, Rassegna internazionale dei Documentari sui parchi organizzata da Assomidop, associazione culturale presieduta da Marina Cotelli, assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Sondrio, e diretta da Simona Nava, che unisce Comune di Sondrio, Cai, Consorzio Bim, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi e Camera di Commercio di Sondrio, ha spalancato ieri sera le braccia al suo pubblico che gremiva la tensostruttura di piazza Garibaldi a Sondrio.
"Quella che è sicuramente una delle più interessanti iniziative del territorio - ha esordito il sindaco di Sondrio Alcide Molteni- è ancor più collocata in un solco di ecocompatibilità, con Secam e Aevv che si occupano di acqua, rifiuti e sostenibilità. Quello che riusciamo a fare lo facciamo assieme e con il pubblico che, con la sua assidua presenza, ci conferma come la via intrapresa sia giusta".

Un percorso sempre ricco di novità e scoperte: "Sentirete parlare di ecologia non in senso catastrofistico ma positivo, per plasmare la società partendo dal nostro piccolo. Ragionare di ecologia significa proprio questo: essere modellabili", ha commentato l'assessore Cotelli, ricordando anche il prezioso contributo del direttore Nava nell'aver dato al Festival un volto comunicativo e popolare, nell'accezione più nobile del termine.

Alla "Prima" della Rassegna si è respirato clima di casa, anche grazie a Secam, nuovo partner (i cui rappresentanti erano in sala a fianco di autorità, enti soci di Assomidop, membri del Comitato scientifico e della Giuria tecnica, tra cui il giornalista Andreas Weissen di Alparc e Thomas V. Engberg del Servizio Parchi Nazionali degli Stati Uniti), che ha reso possibile la serata. Sul palco, introdotti da Gigliola Amonini, Fabio Roggiolani, vice presidente GIGA, Gruppo Informale per la Geotermia e l'Ambiente, Sauro Valentini, presidente GIGA-FREE, Giuliano Gabbani, Scienze della Terra Università di Firenze.

"L'ecologia e la ricerca devono portare a soluzioni che possono essere applicate da tutti e senza appesantire i bilanci - ha esordito Roggiolani - Alla base di ogni strategia possibile ci sono le rinnovabili di cui la Valtellina, per molti aspetti, è antesignana".

Tra i colori caldi di una tensostruttura trasformata in savana, sotto lo sguardo attento del Tigrotto, sono stati dispensati assaggi di geotermia a bassa entalpia, che consente considerevoli risparmi in termini ambientali e monetari. Ritorno alla terra anche con la canapa, la cui coltivazione sta riprendendo piede in Italia, per passare poi alla ristrutturazione che fa dell'efficientamento energetico, grazie anche al biomattone, il suo cavallo di battaglia. Tanti gli aspetti toccati come la mobilità sostenibile, con la bici fotovoltaica e la green machine, i Fontanelli dell'acqua naturalizzata, la depurazione delle acque che oggi può essere fatta senza dispersione di odori cattivi e tramite strutture non impattanti e l'illuminazione pubblica a led.

Argomenti attuali affrontati con esempi pratici fino all'estremizzazione ironica e dissacrante entrata in scena con Jacopo Fo. "La crisi c'è ma solo perché si spreca denaro inutilmente - esordisce Fo nel suo monologo "Ecologia, follia e dintorni"- Tra le tante utili e bellissime invenzioni che voglio ricordare c'è quella di Treviso: lo sapevate che con il suono, precisamente gli ultrasuoni, si può scaldare l'acqua risparmiando notevolmente? L'Italia è culla di cervelli ma anche Paese in cui manca la cultura della tecnologia, abbiamo, piuttosto, forme di demenza globale. Pensate anche solo agli sfalci, potrebbero essere usati per produrre energia e, invece, vengono smaltiti con ingenti spese".
Paradossi, tra delirio e coscienza, sviscerati traghettando il divertito pubblico da una dimensione ambientale ad una interpersonale.


 


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