Italia del Vino - Expo 2015
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Lombardia Expo Tour a Sondrio - 2015

Dalle frane a una nuova idea di montagna: oltre lo sci, quale futuro per la 'food valley alpina', nell'ambito della decima tappa del 'Lombardia Expo Tour'

Lombardia Expo Tour a Sondrio - 2015

Di seguito un resoconto dei principali interventi

Assessore Regionale all'Agricoltura Gianni Fava.

Il nodo centrale è la consapevolezza delle proprie potenzialità.
"La prima scelta deve essere per il territorio e i suoi prodotti. In vista di Expo abbiamo bisogno di  declinare progetti territoriali, che si basino sui prodotti. Abbiamo concentrato la nostra attenzione sul valore del prodotto, così è stato per i bandi regionali. Abbiamo guardato i modelli che funzionano, la capacità di Paesi leader, come la Francia, che con i suoi prodotti sa vendere al meglio in tutto il mondo. Il territorio può promuovere il prodotto se è capace di presentarlo prima di tutto dove nasce".
 
Etico comprare 'local'.
"Se si compra un certo prodotto del territorio - ha detto Fava -, si fa un gesto etico. E anche un'azione di tutela del territorio, che, senza quei prodotti, non avrebbe le stesse prospettive per il futuro. Perché ci sia quel tipo di montagna, tutta natura, un po' nostalgica e idilliaca, ci vuole comunque un'attività remunerativa. Occorre creare occasioni di fare reddito. Abbiamo cercato di dare risorse, ad esempio per quanto riguarda le indennità compensative, con l'idea che ci possa essere sviluppo".

Consapevoli valore proprie produzioni.
"'Food valley'? Io volevo chiamarla 'valle del cibo' - ha proseguito Fava, citando il titolo del convegno -. Ma siccome c'è Expo, serviva un termine internazionale. Mi piacerebbe, quindi, al di là dei termini, che la consapevolezza del valore delle produzioni locali l'avessero gli abitanti di un territorio. Faccio un esempio: la questione del prezzo delle mele, su cui stiamo cercando di trovare correttivi. I primi ad accorgersi del valore della qualità dovrebbero essere i produttori.  Stamane ho chiesto un succo di mela, al bar, ma non l'avevano. I primi che devono avere coscienza del territorio dovrebbero essere quelli che lo vivono, solo così poi si conquistano i mercati".

Un PSR per la montagna.
"Abbiamo fatto un psr articolato – ha detto l'assessore regionale -, dove la montagna ha un ruolo importante per quanto riguarda le risorse.  L'agricoltura ha un problema di ricambio generazionale, se si pensa che i giovani sono il 14,5 per cento degli addetti del comparto. Dato che, in montagna, arriva a 18,9 per cento. Dove è più difficile fare agricoltura, paradossalmente, i giovani sono più attratti e per primi comprendono il valore sociale e territoriale di quella realtà. Se capiamo questo valore, la battaglia di Expo l'abbiamo già vinta: i territori sono chiamati a emergere come esempio unico della biodiversità, noi siamo l'esempio più importante di biodiversità del pianeta. Se lo comprendiamo, potremo garantire l'esistenza delle imprese anche in territori dove è più difficile produrre".

Delega all'Agricoltura riconosce specificità provincia.
 "Va bene vivere slow, ma, se non riesci a darti uno stipendio, devi fare i conti, dobbiamo fare i conti, noi per primi come Istituzione, perché le imprese ce lo chiederebbero. Non c'è dubbio che ci sia un valore legato all'attività intrinseca dell'agricoltura e un valore del contatto con la natura, ma non possiamo dimenticarci che il lavoro deve avere una certa remunerazione".

Agricolture diverse possono coesistere.
"C'è ancora un'agricoltura sostenibile, quasi di vicinato, di soggetti che hanno scelto di produrre poco e di vivere di questo – ha proseguito Fava -, ma c'è anche un'agricoltura che ha assunto livelli industriali, di aziende con 3 o 400 milioni di fatturato. Realtà che non devono entrare in conflitto, perché possono coesistere: l'una non deve essere di ostacolo all'altra". "Se è vero che i modelli su scala industriale valgono da una parte - ha aggiunto -, non possono valere altrove con le medesime caratteristiche dimensionali. Anche per questo abbiamo deciso di scegliere la strada di lasciare la delega dell'Agricoltura alla Provincia di Sondrio, perché qui il territorio ha una sua specificità, verso cui guardare con misure specifiche e un'attenzione particolare".

Territori siano palinsesti di iniziative.
"Mi auguro – ha concluso Fava - che non ci sia rincorsa a cercare spazi dentro Expo, magari sfidando Paesi lontani, veri e propri colossi dell'agroalimentare. L'auspicio è che questa valle diventi un laboratorio, una demo farm, una vera esperienza dimostrativa con realtà visitabili. I territori devono  essere in questo 2015 palinsesti di iniziative, luoghi dove far vedere cosa vuol dire
'valle del cibo', in un'area dove l'agricoltura di montagna ha creato produzioni di qualità che tutti ci invidiano e che per noi sono punti di partenza alla conquista dei mercati".

Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.

Confronto anche oltre Expo.
"il ruolo delle imprese agricole è essenziale per la tenuta del territorio - ha rilevato il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini -. In una  fase di crisi economica le difficoltà non mancano per le imprese. La filiera è troppo dispersiva: abbiamo oggi prodotti invidiati dal mondo, ma come mondo agricolo abbiamo delegato ad altri la vendita del prodotto e, quindi, il reddito delle nostre imprese. In tutto questo Expo ci potrà aiutare, è l'appuntamento più importante. Lì ci saranno le Istituzioni di tanti Paesi. Per quanto riguarda i contenuti, dovremo saper continuare il nostro confronto anche oltre l'esposizione stessa, in particolare per quanto riguarda il tema della contraffazione alimentare. La distintività della nostra agricoltura è tema che dovremo continuare a sottolineare. Expo deve essere occasione perché quei 24 milioni di visitatori attesi ritornino sui nostri territori. Qui la nostra agricoltura dovrà essere in grado di raccontare le eccellenze delle nostre produzioni".

Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Ugo Parolo.

Consapevolezza delle potenzialità della montagna.
"Il territorio deve essere consapevole delle potenzialità e delle risorse che ha a disposizione, allo stesso tempo le Istituzioni devono essere consapevoli di ciò che una specificità territoriale può rappresentare e comprendere cosa significa la montagna, con le opportunità e le potenzialità che un'adeguata governance della montagna può garantire".

Il valore della montagna va oltre i numeri della popolazione.
"La Provincia di Sondrio rappresenta solo il 2 per cento dell'intera popolazione lombarda - ha proseguito Parolo, che ha portato i saluti del presidente della Regione Roberto Maroni -, per fortuna però il nostro presidente non ragiona in base a questi numeri e ha subito capito che la nostra terra, e in generale i territori montani e pedemontani della Lombardia, sono una grande risorsa e opportunità e, come Istituzione regionale, infatti stiamo dando delle risposte concrete".

Regione Lombardia lavora per dare alla provincia di Sondrio autonomia.
"Regione Lombardia - ha proseguito il sottosegretario - non ha gli strumenti legislativi per dare a Sondrio un'autonomia come quella di Trento e Bolzano, ma può e vuole dare una speranza concreta alla provincia di Sondrio e, infatti, portiamo in Consiglio regionale la proposta di legge sulla specificità della Provincia di Sondrio; nel frattempo viene avviato un percorso per garantire, a livello di risorse, la sopravvivenza della nostra Provincia, che, nel 2015, per via dei tagli decisi da Roma, subirà una riduzione del 60 per cento delle risorse".

Obiettivo è garantire la sopravvivenza.
"Per cui - ha concluso Parolo - il percorso è prima di tutto per garantire la sopravvivenza del nostro Ente provinciale, che qui rappresenta tutti e rappresenta la specificità del nostro territorio, perché, qui, a Sondrio, è impossibile fare a meno di un ente che coordina tutto come la Provincia. Regione Lombardia farà la sua parte, ma, per avere la specificità, ci attende un percorso lungo e riusciremo a portarlo a termine solo se tutto il territorio sarà sempre unito e compatto verso questo obiettivo".

Qui ci sono risorse che altri non hanno.
"Expo è una grande occasione, ma dobbiamo progettare il nostro futuro in maniera strutturale, pensando a Expo non solo per le possibilità che offrirà in quei sei mesi, ma anche come a un volano per permettere al nostro territorio di svolgere un ruolo da protagonista nei prossimi anni, sfruttando le potenzialità e le importantissime risorse che qui noi abbiamo e che altri territori non hanno e ci invidiano, penso per esempio alla risorsa idrica, all'acqua, che sarà uno dei temi fondamentali dell'Expo".

Sondrio - 11 gennaio 2015

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