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Tavola rotonda sui vini di Lombardia

www.italiadelvino.com ha incontrato alcuni giorni fa l'Assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani. Ci siamo a lungo confrontati sull'andamento del settore vinicolo lombardo, cercando di capire, denominazione per denominazione, i problemi e le possibili soluzioni.

Tavola rotonda sui vini di Lombardia

www.italiadelvino.com ha incontrato alcuni giorni fa l'Assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani.

Ci siamo a lungo confrontati sull'andamento del settore vinicolo lombardo, cercando di capire, denominazione per denominazione, quali sono da un lato le problematiche degli operatori e dall'altro le possibilità di intervento e di programmazione della Regione Lombardia.

In modo particolare ci siamo fatti portavoce delle istanze di tutti i Consorzi di Tutela Vini di Lombardia, da noi precedentemente consultati.

Una prima osservazione che l'Assessore De Capitani ha voluto farci riguarda come viene percepita  l'Agricoltura Lombarda da parte dell'opinione pubblica: " Io penso che l'Agricoltura sia sottovalutata, e quella lombarda in particolare modo: probabilmente la stessa maggioranza dei lombardi non sa che l'agricoltura lombarda è la più importante a livello nazionale.
Questo influisce anche nelle scelte che si fanno ai tavoli dove si distribuisono le risorse. Altri settori dell'economia lombarda hanno molta più presa sull'opinione pubblica, per cui diventa per noi più difficile fare pressione sul ministro o sui ministri competenti per avere una maggiore quota nella ripartizione delle risorse: l'appoggio e la pressione dell'opinione pubblica rappresentano delle carte importanti da giocare".

italiadelvino: le problematiche che ci sono state sottoposte dai Consorzi di Tutela dei Vini di tutta la Regione Lombardia riguardano essenzialmente tre tematiche: iniziative di promozione del prodotto,  fondi a sostegno del settore e troppa burocrazia per gli operatori.
Iniziamo con il primo aspetto, ovvero la promozione del prodotto.
Vi sono diverse zone di produzione, come le piccole DOC del bresciano, quali Botticino,Cellatica e Capriano del Colle, oppure la stessa DOC di San Colombano al Lambro nei pressi di Milano, in cui i produttori sono in numero limitato ed in maggioranza di piccole dimensioni.
Questi, pur apprezzando gli investimenti fatti negli ultimi anni per premiare chi andava a cercare all'estero dei nuovi mercati, ritengono che sia poco sfruttato il mercato interno, la Lombardia e soprattutto Milano, dove è difficile per loro essere presenti.
Molti di questi produttori soffrono il fatto di essere magari conosciuti all'estero e non a 50-70 km di distanza.
Quindi c'è un invito affinchè la Regione organizzi qualcosa che possa facilitare la penetrazione dei vini delle piccole denominazioni di Lombardia su Milano e provincia.

ASSESSORE: Il Ministero ha dato fondi per la promozione sui mercati terzi.
Il bando per presentare domande e progetti scadeva il 30 settembre, si sta completando l'esame dei documenti protocollati. Vedremo cosa è stato chiesto. E' infatti importante per mettere a fuoco le nostre azioni vedere le reazioni suscitate, che tipo di progetti vengono presentati, in modo da indirizzare i nostri interventi nel modo più utile possibile.
Io sostengo che sarebbero necessari fondi per la promozione sui mercati di prossimità, ovvero entro i 50 km, a livello di provincia o di regione. Ci vuole più attenzione alla promozione locale delle produzioni del territorio.
Potremmo studiare la realizzazione di una manifestazione a livello lombardo, focalizzata sul piccolo produttore. Un qualcosa che presenti sia le piccole denominazioni ma che dia comunque uno spazio ai piccoli produttori delle denominazione più vaste. Si tratta di individuare una giusta sede, a meno di non voler fare una manifestazione itinerante.

italiadelvino: un altro problema a nostro avviso è che non sempre le strade del vino funzionano in modo ottimale, con siti internet poco aggiornati, carenti d'informazioni, o poco accattivanti da visitare dal punto di vista grafico.
Per tornare a quanto chiedono i Consorzi, anche dal Moscato di scanzo arriva il desiderio di vedere interventi ad hoc per le promozioni delle piccole denominazioni.

ASSESSORE: Non posso che confermare quanto detto poco fa: una grande attenzione, lo studio sulla possibilità di organizzare delle manifestazioni ad hoc, e magari una visibilità anche su Lombardia Verde, il mensile della Direzione Generale Agricoltura.

italiadelvino: esiste la possibilità di azioni sul brand Made in Lombardia per quanto riguarda il vino? Molti parlano dell'opportunità di una IGT Lombardia.

ASSESSORE: C'è molta attenzione per la tracciabilità dei prodotti, dei tratti distintivi sui prodotti.
Fin dalla scorsa legislatura c'era l'ipotesi di istituire un marchio provinciale, non a livello agricolo, ma di ogni settore.
L'Assessorato ha l'attenzione nel far riconoscere come lombardo ciò che è lombardo. Si tratta di vedere quali sono le aspettative nel campo specifico dei produttori del vino.
Non vogliamo come prima cosa fare azioni che non siano utili e gradite ai diretti interessati.
Proprio per questo ho delle perplessità sull'IGT Lombardia, che andrebbe comunque ad uniformare ed eliminare delle tipicità territoriali. E' in ogni caso una possibilità da studiare e valutare attentamente.

italiadelvino: a Cassino Po di Broni, in Oltrepò Pavese, sta per partire la prima Enoteca Regionale. E' un primo passo strategico per iniziare un discorso più ampio sulle enoteche regionali, come ad esempio in Piemonte, quindi un punto di partenza per un progetto più ampio, o un progetto individuale di territorialità?

ASSESSORE: a livello Lombardia possiamo fare sintesi di tutte le iniziative territoriali, perchè a livello di Ascovilo sono rappresentati quasi tutti i Consorzi, tranne la Franciacorta. Le iniziative, anche a livello territoriale, che vanno a migliorare la conoscenza della produzione dei vini lombardi le vediamo non solo come iniziative campione, ma in prospettiva anche nella costituzione di un reticolo che unisca territorio, turismo, conoscenza del prodotto vinicolo ma anche degli altri prodotti presenti sul territorio. In Oltrepò si produce circa il 60% del vino lombardo.E' un territorio che merita grande attenzione, come anche altri, ovvero quelli definiti a livello agricolo territori svantaggiati.
Quindi l'Enoteca di Cassino Po non resterà un fatto isolato, ma andrà collegata ad altre iniziative.
Un aspetto molto positivo che ho riscontrato in viticoltura è l'autonomia di proposta degli operatori: hanno sì bisogno di supporti ma spesso le iniziative camminano sulle gambe dei produttori.
A volte basta fornire l'attenzione che meritano ed inserire il tutto in quelle che sono le possibilità anche conoscitive che può avere la Regione.

italiadelvino: alcuni Consorzi lamentano che i fondi PSR siano accessibili solo ai Consorzi delle zone di montagna.

ASSESSORE: ci sono fondi dedicati alla montagna, che ha riconoscimenti differenziati rispetto ad altre zone, perchè chi opera in montagna fa anche il tutore del territorio.
Questo non vuol dire che chi opera in zone diverse, meno svantaggiate, non debba essere seguito.

italiadelvino: in Valtellina si sente il bisogno di riconoscere al viticoltore l'opera di manutenzione del territorio. Si avverte quindi la necessità di scindere i costi della coltivazione della vite con quella del mantenimento dei terrazzamenti. Potranno essere soddisfatte queste esigenze?
E' possibile creare un fondo permanente, in modo che l'operatore del territorio possa fare una programmazione e non intervenire solo sull'emergenza?

ASSESSORE: è difficile definire nel PSR una misura ad hoc per quest'obbiettivo, c'è il rischio che venga considerata esterno all'agricoltura. Il problema di riconoscere nel reddito dell'agricoltura una quota per ciò che viene fatto senza che generi una redditività, ma è utile per il mantenimento del territorio è un problema reale, che in qualche modo va affrontato e risolto. Coi fondi regionali abbiamo già dato qualcosa: si tratta di aumentare la quota. Il problema è presente e ci sta a cuore.

italiadelvino: parliamo di Riccagioia: Il Centro di Riccagioia è una delle sedi territoriali di ERSAF, specializzato in attività di ricerca e servizi per il settore vitivinicolo e l'agricoltura collinare appenninica. E'  una struttura di eccellenza, una grande opportunità, ma molti temono che possa quasi cannibalizzare il settore.

ASSESSORE: Mi sento di tranquillizzare tutti: Riccagioia sarà una grande opportunità; fungerà da regista e promotore delle azioni mirate nel settore agricolo-viticoltura, non ci deve essere assolutamente il timore che copra tutte le azioni che fanno altre realtà sulla ricerca in Lombardia.
Le piccole strutture di ricerca non devono averne paura, è un'opportunità, che va messa a fuoco e gestita.Oltrettutto l'Assessore all'Agricoltura siede di diritto nel CdA, per cui ci sarà da parte mia un coinvolgimento diretto.
Sarà importante coinvolgere gli attori di tutte le zone di produzione del vino lombardo e non solo l'Oltrepò e le zone limitrofe.
Non dimentichiamo inoltre che Il Centro Vitivinicolo di Riccagioia ospita, a seguito di una convenzione con la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano, il 3° anno del corso di laurea in viticoltura ed enologia ed in futuro anche il 2° anno, oltre a Master ed altri corsi d'approfondimento.

italiadelvino: cambiamo argomento: tutti si lamentano per gli enormi problemi e costi che comporta l'eccessiva burocrazia. In particolare i Consorzi più piccoli vorrebbero che la Regione creasse una figura ad hoc alla quale potersi rivolgere, perchè loro non hanno le risorse per permettersi un consulente fisso.

ASSESSORE: il problema della burocrazia è grosso. E' stato per la prima volta istituito un Assessorato alla Semplificazione, con in carica il collega Maccari. Speriamo che molto possa fare lui.
C'è comunque già in Assessorato un servizio per le aziende. Possiamo però approfondire il tema e vedere di meglio strutturarlo e finalizzarlo.

italiadelvino: concludiamo questo nostra chiacchierata con le sue sensazioni su quali sono i punti critici del settore vino in Lombardia, su cui è necessario intervenire perchè altrimenti la filiera può avere dei problemi.

ASSESSORE: direi che mi avete lasciato la patata bollente proprio in chiusura.....Al di là della battuta, credo che molto dipenda da come affrontiamo il problema. Il settore del vino lo trovo uno dei settori più propositivi dal punto di vista dell'approccio, nel senso che ho sempre trovato interlocutori propositivi, con delle idee.
Bisogna tutelare, come abbiamo visto prima, quella parte di reddito che non viene corrisposta dal mercato, in particolare nelle zone meno sotto i riflettori.Non possiamo fare un sostegno diretto, perchè sarebbe probabilmente considerato aiuto di stato, ma ci attiveremo per trovare la soluzione migliore.
Non ho ancora un quadro completo, anche perchè è la prima vendemmia che seguo da Assessore all'Agricoltura. E' un settore che ha già le caratteristiche e i numeri dell'eccellenza, e la Regione non può che cercare di fare delle azioni per migliorare la percezione in Lombardia e fuori della Lombardia di quelle che sono le qualità dei nostri vini.
Si tratta magari di coordinare anche l'azione delle province.
E' un settore che seguiamo con attenzione, essendo anche degli appassionati.
Dobbiamo sicuramente cercare di non creare troppi intralci con l'eccesiva burocrazia.

italiadelvino:  grazie per il tempo dedicatoci, speriamo che questo nostro incontro possa rappresentare un contributo utile, con l'idea di reincontrarci fra qualche mese per confrontarci su novità, problemi e progressi fatti nel mondo del vino di Lombardia.

ASSESSORE:  molto volentieri.

Per italiadelvino.com:

Mauro Giacomo Bertolli

Massimo Muntangesu

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