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Non solo Chardonnay e Pinot, ecco i metodi classici da vitigni autoctoni

In questi anni sempre più produttori sperimentano l'uso di vitigni non tradizionali per realizzare Metodi Classici: oggi parliamo di Sangiovese, Corvina e Mornasca

Non solo Chardonnay e Pinot, ecco i metodi classici da vitigni autoctoni

Se avessimo fatto al Vinitaly un semplice sondaggio, chiedendo ai visitatori quali fossero le aree più vocate in Italia per la produzione di spumanti Metodo Classico, credo che la maggior parte avrebbe risposto Franciacorta, in secondo luogo Oltrepò Pavese e Trentino, e magari qualche appassionato avrebbe citato l’Alta Langa. I vitigni utilizzati in questi territori, in queste denominazioni, sono Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Meunier, gli stessi dello Champagne.

Tutto giusto….o forse no!

Negli ultimi 10-15 anni si è assistito a due fenomeni interessanti, collegati fra loro: in primo luogo moltissimi produttori di altre tipologie di vino, situati al di fuori delle quattro  zone prima citate, hanno iniziato a produrre Metodo Classico. In secondo luogo la particolarità dei vitigni utilizzati: non solo  quelli sopra citati, ma sempre più frequentemente l’uso di vitigni autoctoni.

Volendo capirne qualcosa di più ho chiacchierato di questo con alcuni amici produttori, quasi sempre assaggiando le loro bollicine. Sono emerse più o meno sempre le stesse motivazioni, alcune di carattere personale ed altre di carattere economico.

Partiamo dal lato personale: quasi tutti i produttori amano il Metodo Classico e, soprattutto se sono anche enologi, la voglia di cimentarsi in questo campo è irrefrenabile. La spinta a cercare invece di utilizzare vitigni “non tradizionali”, autoctoni, è dovuta alla voglia di scoprire se un vitigno a cui si è “affezionati” per tradizione e territorio può essere adatto per la spumantizzazione. Come mi suggerisce Maurizio Gily, agronomo e direttore di Millevigne, questa ricerca permette anche di capire se alcune aree collinari considerate di poco interesse viticolo possano invece riscoprirsi adatte a produrre uve da spumantizzare. Gli esperti di storia della vitivinicoltura sanno che in Champagne alcuni secoli fa andò più o meno così!

Per quanto riguarda le ragioni economiche, indubbiamente il mercato degli Spumanti è in espansione, mercato in cui anche produttori non specializzati riescono a collocare senza troppe difficoltà le loro bottiglie, anche se a onor del vero spesso si tratta di quantità non elevatissime. Un Metodo Classico permette di completare la propria gamma e nella maggior parte dei casi i prezzi di vendita sono interessanti, spesso non inferiori a quelli delle quattro aree classiche di produzione, grazie all’originalità del prodotto realizzato con vitigni autoctoni, territoriali.

Di seguito parlo di tre aziende che realizzano dei metodi classici con vitigni autoctoni: nell’ordine Sangiovese, Corvina e  Uva di Mornico o Mornasca, partendo dalla Toscana, proseguendo col Veneto e finendo in Lombardia.

(Il seguito puoi leggerlo direttamente su www.ilsole24Ore.com:     CLICCA QUI   )

Mauro Giacomo Bertolli

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