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La Cantina Tramin e la Cantina Terlano a pari merito miglior cooperativa vitivinicola in Italia nel 2019 per il magazine tedesco Weinwirtschaft. La Cantina Valpolicella Negrar prima tra le cooperative NON dell’Alto Adige

La redazione del magazine Weinwirtschaft della casa editrice Meininger anno dopo anno analizza la qualità produttiva delle cooperative vitivinicole italiane, sottoponendo i loro vini ad un rigido test comparativo

La Cantina Tramin e la Cantina Terlano a pari merito miglior cooperativa vitivinicola in Italia nel 2019 per il magazine tedesco Weinwirtschaft. La Cantina Valpolicella Negrar prima tra le cooperative NON dell’Alto Adige

Le cantine in concorso, considerato a livello internazionale il più importante nel settore cooperativistico, devono dimostrare di avere vini di qualità in tutte le categorie, dal vino più popolare e diffuso fino ai cru e alle specialità. Dapprima vengono degustati 2 vini “quotidiani”, se questi raggiungono determinati parametri di qualità, allora si passa a valutare gli altri, altrimenti si è fuori dalla competizione.

Quest’anno sono due le cantine che condividono il gradino più alto del podio: Cantina Terlano e Cantina Tramin.

Le due realtà vitivinicole altoatesine hanno ottenuto  un punteggio totale di 89,6 punti su 100, in una competizione che ha coinvolto 40 cooperative vitivinicole connazionali.

Andando oltre i confini dell’Alto Adige, la Cantina Valpolicella Negrar ha raggiunto il punteggio totale PIU’ alto, 89,2 punti.

Epokale 2013 di Cantina Tramin miglior vino in assoluto (93 punti) per l’autorevole testata della casa editrice tedesca Meininger

In totale sono sei i vini delle due cantine vincitrici che hanno ottenuto più di 90 punti: quattro di Cantina Tramin (“Epokale”, “Terminum”, “Troy”, “Stoan”) e due di Cantina Terlano (“Nova Domus”, “Winkl”). Il punteggio finale ottenuto è una media data dalle valutazioni dei vini di punta delle cantine e dal voto di due vini di “primo prezzo”.

In questo contesto l’Alto Adige ha fin da sempre dimostrato la forza delle sue cantine cooperative e ha dominato la classifica nel corso di numerose edizioni. Ciò è dovuto al fatto che, a partire dalla metà degli anni ’80, questa piccola regione vinicola ha visto una profonda trasformazione “dalla quantità alla qualità” che ha reso le cantine cooperative altoatesine delle vere e proprie precorritrici in Italia.

Hermann Pilz, caporedattore di “Weinwirtschaft”, dà ulteriore valore al percorso intrapreso dalle cantine altoatesine, affermando che “Il livello qualitativo delle cooperative vitivinicole in Alto Adige è mediamente più alto rispetto a quello di altre regioni”.

“Terlano e Tramin, giocatori nella stessa lega”
“Cantina Terlano e Cantina Tramin gareggiano da anni in un’unica lega, portando avanti un avvincente testa a testa per aggiudicarsi il primo posto”, afferma Pilz e questo è dimostrato anche dai risultati delle scorse edizioni del concorso: negli anni 2013, 2014, 2015, 2016 e 2018 è stata Cantina Terlano a trionfare nella competizione, mentre nel 2011, 2012 e 2017 Cantina Tramin ha conquistato il gradino più alto del podio.


Da sinistra Alex Ferrigato (Cantina Schreckbichl), Klaus Andergassen (CantinaTerlano), Hermann Pilz (Casa Editrice Meininger) e Willi Stürz (Cantina Tramin)

Willi Sturz, direttore tecnico di Cantina Tramin, condivide la grande soddisfazione per il traguardo del primo posto in classifica con le 180 famiglie proprietarie dei 260 ettari di vigneto dell’azienda cooperativa. I soci, inoltre, hanno appreso con orgoglio che in un’estesa degustazione alla cieca del team editoriale, Epokale 2013 di Tramin ha ottenuto 93 punti, miglior punteggio assoluto tra i vini italiani degustati, e altri 3 vini della cantina (Terminum, Stoan e Troy), si sono piazzati nei primi posti con più di 90 punti.

Sturz osserva con piacere che “nel panel tutta la gamma dei vini di Tramin ha ottenuto ottime valutazioni, a conferma del sostanziale impegno profuso nella crescita qualitativa della produzione”.

Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar: "Tra le cantine cooperative veronesi siamo fra le più storiche nonché più moderne, in grado di evolversi in sintonia con il mercato"

I vini presentati da Cantina Valpolicella Negrar sono stati: Valpolicella Classico Cantina di Negrar (categoria Gdo), Valpolicella Superiore Domìni Veneti, Ripasso La Casetta Domìni Veneti (categoria bestseller), Amarone Mater e  Amarone Jago Domini Veneti (migliori espressioni di selezione), Recioto Amando Domìni Veneti (specialità regionale che rispecchia la tradizione e il territorio).
La media del punteggio ottenuto dalla cantina è stato 89,2 punti, tra cui emergono i 91 punti assegnati all'Amarone Jago e gli 89 punti assegnati al Recioto Amando, all'Amarone Mater e al Ripasso La Casetta DV.


Silvia Minoccheri, Export Manager Europa della Cantina Valpolicella Negrar riceve il premio da Hermann Pilz, direttore di Weinwirtschaft

Fieri di dare espressione al lavoro di 230 soci. "Siamo fra le cooperative più antiche di Verona ma anche una delle piu moderne, perché gli 86 anni di attività non sono trascorsi invano: oggi rappresentiamo, infatti, un felice esempio di filiera corta in connessione diretta con il consumatore e siamo in grado di seguire l'evoluzione del mercato nonché di competere a livello mondiale nel settore dei vini di lusso quale è quello dell'Amarone, vino molto complesso, che oggi deve essere fedele alla tradizione ma anche più facile da bere. Senza dimenticare che gli effetti benefici della nostra attività ricadono sul territorio e non inseguono valori fondati sul profitto personale", commenta Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar, alla notizia del riconoscimento assegnato dal periodico tedesco.

Chiamato a parlare sul presente e sul futuro della cooperazione vitivinicola, Accordini, Direttore ed enologo della Cantina Valpolicella Negrar,  ha ricordato agli astanti come non si debbano considerare competitori le cantine vicine, bensì i francesi, i sudafricani, gli australiani, che sono già presenti e aggressivi nei nuovi mercati. E sulla figura dei viticoltori che conferiscono le loro uve alle cantine cooperative ha detto: "Il socio cooperatore è imprenditore due volte, prima nella sua vigna, producendo ottime uve, poi in cantina, che è sempre casa sua".


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