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Giorgio Grai-ph Alto Adige |
E’ stato uno straordinario enologo, ha lavorato in Italia e Francia. Amico di Luigi Veronelli e Gualtiero Marchesi. Ha continuato a lavorare praticamente fino alla fine come consulente.
L’altra sua grande passione era l’automobilismo: molti sono stati i rally internazionali a cui ha partecipato ottenendo diversi prestigiosi piazzamenti.
Ha iniziato negli anni Settanta girando per cantine sociali, soprattutto in Trentino Alto Adige, assaggiando sempre tutto personalmente e scegliendo SEMPRE le botti migliori. A detta di molti era il "bianchista" migliore d’Italia. Ha conquistato decine di riconoscimenti e stregato persone in tutto il mondo con i suoi vini.
Due esempi tra tutti: il suo Alto Adige Pinot Bianco Bellendorf 1985 è stato uno dei 32 Tre Bicchieri della prima edizione della Guida Vini d’Italia, 1988, pubblicata all’epoca da Gambero Rosso e Slow Food Editore, oppure la reazione di Andrej Tschelistcheff, il "padre" della viticoltura californiana della Napa Valley, che, assaggiando un vino di Grai, si dice che s’inginocchiò per omaggiare uno dei migliori vini mai bevuti nella sua vita.
Il New York Times lo ha definito "artista, compositore, enologo".
Io l’ho conosciuto 7-8 anni fa, e di lui conservo in particolare un ricordo. Mi trovavo all’Hotel Terme, era il 12 novembre 2017, durante il Merano WineFestival. Dovevo condurre una Charity Wine Masterclasses dedicata allo Sfursat 5 Stelle della Nino Negri, insieme a Casimiro Maule, l’allora direttore ed enologo dell’azienda, nonché creatore di tale vino.
Stavamo aprendo e controllando tutte le bottiglie ed è passato Giorgio Grai, che doveva partecipare ad un’altra Masterclass contemporanea alla nostra, nella sala a fianco. Di fronte alla fila di bottiglie, in degustazione avevamo le annate 2013-2011-2009-2007-2005-2003-1999-1997, Giorgio si è fermato ed ha chiesto se poteva assiaggiarne una, e poi una seconda e poi…..per farla breve abbiamo assaggiato tutti e tre tutte le bottiglie è per me stato veramente meraviglioso anticipare la Masterclass con il confronto con 2 mostri sacri dell’enologia italiana.
Sono sicuro che anche l’amico Casimiro Maule, ora in pensione, ricorda ancorà con piacere quei momenti in un pomeriggio piovoso a Merano.
Ciao Giorgio
Mauro Giacomo Bertolli
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