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Roberto Vitali se n’è andato per sempre

Il noto giornalista bergamasco, all’età di soli 74 anni è morto all’alba di giovedì 19 novembre all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo (19-11-2020)

Roberto Vitali se n’è andato per sempre


Roberto è stato una figura di riferimento del giornalismo lombardo, enogastronomico ma non solo.

Lascio allo stesso Roberto riassumere la sua carriera, con una sua breve presentazione che mi ha mandato lo scorso maggio.

Proprio così: mi aveva contattato per segnalarmi che gli era piaciuta la mia nuova newsletter, anche lui era fra i destinatari, e che avrebbe voluto mandarmi qualche articolo da pubblicare, se io avessi voluto.

Voluto ? Ne sono stato entusiasta, e quindi, oltre a pubblicare in home-page di www.italiadelvino.com i pezzi che mi mandava, ho realizzato la pagina “Gli articoli di Roberto Vitali” , http://italiadelvino.com/pagine.asp?id_pagina=41 , a lui dedicata ed in cui lui si presentava così.

CHI E' ROBERTO VITALI
Abbiamo chiesto a Roberto una breve presentazione

“Mi sono laureato in Lettere Moderne nel 1970, ma il mio primo articolo, firmato su L’Eco di Bergamo, il quotidiano della mia città, risale al settembre 1968. Più o meno avete capito la mia età. Scrivo da oltre 50 anni, oltre che su L’Eco, su altre testate locali e siti nazionali.  Sono stato addetto stampa di enti pubblici, direttore di Teleorobica, direttore-editore del mensile “Bergamo a Tavola” (1986-1990)  poi trasformato in  “Lombardia a Tavola” (1990-2002). Da me venduta nel 2002, la testata vive ancora oggi trasformata in “Italia a Tavola”.

Mi sono sempre occupato, oltre che della cronaca bianca ed economica della mia città, di enogastronomia e viaggi. Ho collaborato alla Rai-Gr1, vinto premi giornalistici in tutta Italia e scritto qualche libretto, tra cui “La cucina bergamasca – Dizionario enciclopedico” e una Guida dei ristoranti di Bergamo città e provincia. Mi piace l’Italia e tutto quello che di buono e bello sa offrire.

Spero, con i miei scritti, di continuare a farla amare da tanti altri lettori.”

In questi mesi mi aveva mandato ben 21 articoli, l’ultimo datato 21 ottobre.

Lo scorso 13 novembre, non sentendolo ormai da 2 settimane, gli ho mandato un messaggio con WhatsApp, al quale lui ha risposto immediatamente, erano le 09.13 del mattino, dicendomi che era in ospedale, NON per Covid ma per cure sue.

La cosa mi ha tranquillizzato: sapevo che lui periodicamente si recava in ospedale per dei cicli di cure legate a problemi respiratori, e quindi il fatto che mi avesse risposto subito, escludendo il covid, mi aveva fatto pensare ad una situazione normale. Mi ero ripromesso di contattarlo nuovamente nel week-end, anche perché, si sa, l’ospedale soprattutto alla domenica mette tristezza.

Caro Roberto, che scherzo maledetto ci hai fatto ad andartene così: avevamo in programma di andare a pranzo un mercoledì in uno dei tuoi ristoranti preferiti, Le Soste, di visitare insieme la cantina di Pellegrini, per non parlare degli assaggi di Moscato di Scanzo.

In questi mesi è stato veramente bello confrontarci settimanalmente via mail e telefonicamente: mi mancheranno soprattutto le telefonate, ogni volta imparavo qualcosa.

I funerali si terranno sabato 21 novembre alle 10 nella chiesa parrocchiale di Colognola.

Ai familiari le più sentite condoglianze mie, di mia moglie Katarzyna e dei collabori di www.italiadelvino.com

Mauro Giacomo Bertolli



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