COMUNICATO STAMPA Riceviamo dall'Ufficio Stampa del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e volentieri pubblichiamo Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese si è riunito l’8 marzo 2021, per eleggere presidente e vicepresidente. Il Consiglio d’Amministrazione composto da categoria viticoltori: Andrea Barbieri, Camillo Dal Verme, Federico Defilippi, Alessio Gaiaschi, Ottavia Giorgi Vistarino, Paolo Verdi, Sara Zambianchi; categoria vinificatori: Stefano Dacarro, Gilda Fugazza, Andrea Giorgi, Marco Maggi, Mattia Nevelli, Valeria Radici Odero, Francesca Seralvo; categoria imbottigliatori: Luca Bellani, Quirico Decordi, Giovanna Fugazza, Renato Guarini, Massimo Ornaghi, Pier Paolo Vanzini, Valeria Vercesi, ha eletto all’unanimità alla presidenza Gilda Fugazza e alla vicepresidenza Ottavia Vistarino, Andrea Barbieri e Renato Guarini. Il commento di Gilda Fugazza, riconfermata alla presidenza: “Il tempo del vino non è mai abbastanza però il tempo bisogna farlo fruttare e il lavoro di questi mesi è stato una lotta contro il tempo, una lotta vinta visto i risultati. Il risultato è il lavoro fatto e da fare. Ma c’è molto ancora e il nostro vino non ha tempo da perdere. Perché è lui, il vino, prima di tutto a non perdere tempo e lo sappiamo bene. Stagione dopo stagione. Il tempo dovrà diventare un alleato non un nemico e questo è il mio augurio per una lunga strada insieme a questo Cda e ai vice presidenti”. L’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi ha così commentato: “Si completa il percorso di riorganizzazione della governance dell’Oltrepò del vino, che in un momento generale di difficoltà, ha saputo ritrovare compattezza. Ora il Consorzio ha una voce ancora più autorevole e plurale per dare rappresentatività a quello che di fatto è il primo territorio vitivinicolo della Lombardia. Buon lavoro alla presidente, ai vicepresidenti e a tutto il Cda. La Regione Lombardia sarà sempre a disposizione per un lavoro congiunto a livello istituzionale. Il rilancio dell’intero Oltrepò Pavese, anche in ottica post Covid, passa necessariamente dalla valorizzazione dei grandi vini a denominazione prodotti”. |