Nei prossimi giorni pubblicheremo articoli e resoconti dettagliati su tutta la manifestazione, ancora in corso.
Non abbiamo però voluto perdere l'occasione di mettere on-line in tempo reale l'intervista ad Attilio Scienza, Docente di Viticoltura all'Università di Milano.
Professor Scienza, siamo ormai alla III Edizione di Vulcania: quali sono le osservazioni più significative che sono emerse in questi 3 anni ?
La cosa forse più importante è questo desiderio delle zone viticole vulcaniche di fare alleanza, di fare un fronte comune e di comunicare qualcosa che in effetti è legato ai suoli: la grande variabilità nei vini. L'aspetto più interessante è proprio questo: i suoli sono apparentemente simili, hanno purtroppo un nome comune che li lega, ma sono forse i suoli più diversi tra di loro che ci siano in assoluto. La grande forza dei produttori nei suoli vulcanici è avere probabilmente una cultura comune, avere un cammino storico che ha portato quei territori ad essere territori viticoli d'eccellenza, ma avere anche un patrimonio di grandi differenze. Quando una persona beve un vino vulcanico ha sempre mille sorprese.
Possiamo dire che il Soave per numeri è il più importante tra i vini vulcanici che abbiamo in Italia ?
Direi di sì.
Colpisce molto questa grande vocazione per l'estero: oltre il 70% della produzione di Soave viene esportato. Come possiamo spiegarlo ?
Sì, è certamente uno tra i vini italiani che ha le maggiori doti di internazionalità. Il consumatore straniero, abituato a bere certi vini francesi della Loira o della Borgogna, ritrova in questo vino molti di quegli elementi sensoriali: questa mineralità, questa struttura, questa complessità, che è forse il tratto comune che lega questo vino agli altri vini. Negli anni '60 Bolla iniziò ad esportare Soave negli USA con un successo clamoroso, e veniva venduto come lo Chablis italiano, perchè il consumatore riconosceva nel Soave quei tratti comuni, quelle mineralità che hanno gli Chablis. E' venuto quindi gioco facile proporsi al consumatore estero, oltretutto ad un prezzo accessibile: la grande dote di questo vino infatti è di essere complesso, ricco, veramente molto vicino al gusto internazionale, ad un gusto di persone evolute nel vino, ma ad un prezzo molto aggressivo.
Per finire: se dovesse dare uno spunto, un consiglio, un suggerimento per il futuro al Consorzio del Soave e ai suoi produttori?
E' difficile dare consigli, fanno talmente tanto. Sono i più attivi e innovativi che ci sono in Italia
Mauro Giacomo Bertolli
VULCANIA 2011 - 16/17 giugno
Forum Internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico
Speciale a cura di Mauro Giacomo Bertolli
(Ultimo aggiornamento sabato 25 giugno 2011)
La Terza Edizione di Vulcania si è rivelata così interessante per contenuti e temi sviluppati, che abbiamo deciso di approfondirla realizzando questo speciale, che conterrà foto, documenti, articoli ed interviste con i protagonisti del Forum, il tutto inaugurato dall'intervista al Prof. Attilio Scienza.
Potrete vedere questo Speciale crescere ed incrementarsi di giorno in giorno: come una sorta di romanzo a puntate di cui non vorrete assolutamente perdere l'aggiornamento quotidiano.
Il Forum si è sviluppato su 2 giorni, attraverso tre sessioni di lavoro.
Il centro di Vulcania 2011 è stato l' Az.Agricola Sandro de Bruno, di Montecchia di Crosara (VR).
Giovedì 16 giugno alle 14.30 si è aperto il Banco d'Assaggio, gradevole prologo alla prima sessione dei lavori.
In questa sessione sono intervenuti Sandro Tasoniero, Giovanni Ponchia, Aldo Lorenzoni, Luca Ciancio, Roberto Zorzin. Cliccando su '1° sessione: le vigne' è possibile scaricare il pdf con tutti gli interventi |
Museo Geo-Paleontologico di Roncà
2° sessione: i vini - on line lunedì 27 giugno dopo le 19.00
3° sessione: le aziende - on line martedì 28 giugno dopo le 19.00
Conclusioni: on line mercoledì 29 giugno dopo le 20.00
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