Questa masterclass, organizzata dall Camera di Commercio di Pavia, nasce con l’intento di voler focalizzare l’attenzione sulle eccellenze del territorio Pavese ponendone sotto i riflettori due nello specifico: vino e riso.
I partecipanti sono stati condotti da Carlo Passera, giornalista di identità Golose, Carlo Veronese, Direttore del Consorzio Vini Oltrepò e Sergio Barzetti, rinomato chef e ambasciatore del brand Carnaroli da carnaroli pavese, attraverso un percorso di degustazione comprensivo di tre eccellenze enologiche pavesi accompagnate da un risotto cucinato con Carnaroli da Carnaroli pavese.
In ordine, gli invitati hanno potuto assaggiare: • Testarossa – La Versa, O.P. Pinot Nero DOCG Metodo Classico Brut 2016
Sicuramente il Metodo Classico 100% Pinot Nero più conosciuto ed emblematico di tutto il territorio dell’Oltrepò Pavese. Riposa per almeno 36 mesi sui lieviti, all’interno degli storici caveau della cantina sociale La Versa, per poi aspettare altri 2 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Si presenta di un colore giallo paglierino, al naso spiccano crosta di pane e piccoli frutti rossi che in bocca vanno ad armonizzare con un’ottima freschezza ed una bollicina fine ed elegante.
• Costa del Nero – Conte Vistarino, Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC 2020 La vocazione dell’Oltrepò Pavese per la vinificazione in rosso del Pinot Nero, oltre che in Metodo Classico, è innegabile. Croce e delizia di molti viticoltori e produttori, la lavorazione del Pinot Nero serba con sé grandi soddisfazioni come nel caso di questo Costa del Nero 2020. L’affinamento in acciaio e, solo in parte, in barrique usate conferiscono a questo prodotto grande freschezza e morbidezza. Le tonalità sono quelle del rosso rubino intenso, note di frutti rossi e di spezie leggere danno vita a un profumo ricco e fresco, il sorso è elegante e corposo nonché inaspettatamente minerale e fresco con un’acidità molto ben bilanciata.
• Buttafuoco Storico – Club del Buttafuoco Storico annata 2018 Il dettagliato disciplinare di produzione, l’utilizzo di sole varietà autoctone quali Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta di Canneto, lo spirito collaborativo dei produttori membri del Club del Buttafuoco Storico, la storia dietro a questa bottiglia... tutti questi elementi non possono che dare vita a un prodotto di vera espressività ed eccellenza del territorio Pavese. L’annata 2018, a cura dell’enologo Jean-François Coquard, si presenta di colore molto carico, potente e di carattere nei profumi di frutti rossi e neri maturi, pepata e leggermente erbacea con grande corpo e struttura al palato. Ciò che maggiormente colpisce di questo vino sono sicuramente l’equilibrio e la piacevolezza della beva.
Al fine di accompagnare al meglio questi tre vini lo chef Barzetti ha preparato per l'occasione un riso Carnaroli da Carnaroli Pavese cotto all'acqua, mantecato al salva cremasco, spuma al crescione d'acqua, e sorpresa di erborinato di Capra. Stupore assoluto tra i partecipanti all’evento nel momento in cui, sperimentando il pairing con ognuno dei calici precedentemente assaggiati, questo riso è risultato essere il perfetto abbinamento per tutti e tre i calici degustati spiazzando oltretutto per la sua “complessa semplicità”.
Non a caso lo chef Barzetti ha deciso di utilizzare questa specifica varietà di riso: come sopra anticipato, infatti, lui stesso è ambasciatore del brand Carnaroli da Carnaroli Pavese dal 2016, anno in cui la Camera di Commercio di Pavia decide di promuovere l’iniziativa “La Via del Carnaroli” ponendosi come obiettivo la creazione di una filiera certificata del riso Carnaroli da semente pavese. Naturale conseguenza è stata poi la registrazione del vero e proprio marchio “Carnaroli da Carnaroli pavese” da parte della Camera di Commercio al fine di tutelare e valorizzare ancor di più questa unicità gastronomica del territorio pavese. Il Carnaroli da Carnaroli pavese è un riso molto apprezzato per la sua composizione particolare e alla presenza di amilosio: i chicchi risultano essere molto consistenti garantendo una perfetta tenuta di cottura.
È evidente sempre di più che l’Oltrepò Pavese, nella sua accezione di territorio, di biodiversità e soprattutto di tradizione e cultura enogastronomica sia oggi legato indissolubilmente al concetto di grande eccellenza non solo in Italia ma anche e soprattutto in Europa e nel mondo.
A tal proposito, in occasione del prossimo “Autunno Pavese” (storica manifestazione fieristica giunta quest’anno alla 69^ edizione, dal 29 settembre al 2 ottobre 2023) verrà inaugurato ”Autunno Pavese Business”, durante il quale le imprese del territorio effettueranno incontri business to business con diversi buyer europei.
A sottoscriverne nuovamente l’importanza, qualora ve ne fosse bisogno, lo scorso 16 gennaio il territorio pavese si è aggiudicato il premio “Vinarius al territorio” da parte dell’Associazione delle Enoteche Italiane. Ogni due anni Vinarius seleziona infatti un territorio italiano in cui sia presente una spiccata vocazione vitivinicola, un rilevante panorama agroalimentare ed un’elevata attenzione nei confronti delle tematiche legate a sostenibilità ambientale, accoglienza enoturistica e alla valorizzazione delle tradizioni e della storia.
Il futuro che sembra delinearsi per l’Oltrepò Pavese è sicuramente sempre più improntato ad una considerazione diversa di questo territorio: una visione più consapevole dei suoi punti di forza e delle sue qualità differentemente da quanto il passato ha saputo riservare a questa zona del Nord Italia.
Giovanni Cavalleri
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