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Foto tratte da www.cinellicolombini.it |
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Carlo ci ha lasciato per sempre. La moglie Donatella Cinelli Colombini con la figlia Violante, il genero Enrico e il nipotino Lorenzo vi chiedono di unirvi a loro nel ricordo e nella preghiera.
Dopo l’incidente dell’agosto scorso, le sue condizioni si sono progressivamente aggravate fino alle complicazioni che lo hanno portato alla morte avvenuta nell’Ospedale di San Giovanni di Dio a Firenze, lunedì 11 marzo.
Carlo sarà esposto nella Sala del Commiato dell’Ospedale San Giovanni di Dio – Torregalli 1, lunedì 11 marzo dalle 15,30 alle 19,30 e martedì dalle 7,30 alla tarda mattinata.
Le esequie religiose si svolgeranno martedì 12 marzo alle ore 16,00 nella Chiesa dei Santi Pietro e Andrea a Trequanda (SI)Ci farebbe piacere se al posto dei fiori contribuissimo, tutti insieme, all’acquisto dell’ambulanza di cui ha bisogno la Misericordia di Sinalunga (copre le richieste del 118 nella zona della Fattoria del Colle). Se questo riuscirà a salvare anche una sola vita, avremo trasformato il nostro dolore, per la perdita di Carlo, in qualcosa di bello.”Come donare: bonifico alla Banca Centro Toscana-Umbria Credito Cooperativo Filiale di Sinalunga – Iban IT 22 G 0707572040000000010001, BIC/SWIFT: ICRAITRRTV0
Beneficiario: Misericordia di Sinalunga Odv
Causale Erogazione liberale “progetto ambulanza per Carlo”
Carlo Gardini era senese, nato nella contrada dell’Oca. Dopo aver lavorato al Monte dei Paschi, era passato alla Banca Nazionale del Lavoro, ricoprendo incarichi di prestigio. Sempre attento e partecipe anche allo sviluppo dell’azienda di famiglia.
Con Carlo avevo una conoscenza solo superficiale, fatta durante alcuni eventi in Toscana.
In particolar modo ricordo una cena dello scorso anno, durante le Anteprime di Toscana, in cui ho avuto il privilegio di cenare allo stesso tavolo: serata piacevolissima che non dimenticherò.
A Donatella e a tutta la famiglia vanno le mie più sentite condoglianze e quelle di tutti i collaboratori di www.italiadelvino.com
Credo che il modo migliore di ricordarlo sia usare le parole di sua moglie, Donatella Cinelli Colombini
Mauro Giacomo BertolliADDIO CARLO MIO UNICO GRANDE AMORE
GRAZIE DI AVERMI AMATO SEMPRE E DI AVER CREDUTO IN ME SEMPRE, PERSINO QUANDO NON CAPIVI LE MIE SCELTE. LA MIA VITA CON TE E’ STATA PIENA DI AFFETTOCi siamo conosciuti quando avevo 18 anni e a 24 ti ho sposato. Mi hai regalato un affetto dolce, sconfinato e una figlia straordinaria. Mi hai aiutato a realizzare i miei sogni, anche sacrificando i tuoi. Ricordo bene quando hai lasciato Roma e l’incarico che ti piaceva tanto, per tornare a Firenze da me e da Violante. Ricordo quante volte mi hai protetto da ciò che mi faceva soffrire.
Hai sempre lavorato al mio fianco con umiltà, lealtà e coraggio, senza invidiare i miei palcoscenici ma solo godendo delle mie soddisfazioni.
In questi ultimi dieci anni siamo stati inseparabili, come mai prima, condividendo progetti, viaggi, fatiche, preoccupazioni e successi. Guardando le immagini nel telefono sembra la fotogallery di una favola bella: insieme nel mondo.
La tua gentilezza, onestà e generosità d’animo hanno sempre creato intorno a te una cerchia di amici che hanno continuato a volerti bene per decenni, nonostante le distanze causate dal nostro lunghissimo peregrinare per l’Italia.
Io ho avuto solo sei mesi e mezzo per dirti grazie, mentre mi dicevi un lunghissimo addio, soffrendo in silenzio e abituandomi alla solitudine di una vita senza di te, senza i tuoi saggi consigli e senza il tuo appoggio incondizionato.
Grazie amore mio, grazie. Ti amo tantissimo, ti amerò sempre
DonatellaRINGRAZIAMENTI E RIFLESSIONIP.s. in questi tristissimi mesi di malattia tanti amici hanno aiutato me e Violante a sostenere Carlo e non è rimasto solo neanche un giorno. Li ringrazio tutti e sarò loro sempre grata dell’affetto che ci hanno dimostrato soprattutto Paolo, Marzia, Letizia e Stefano, Cecilia e Massimiliano, Guido e Mariele, Pier Curzio, Pasquale, Ilaria, Antonella, Martha e Henry e gli amici di Malta.
Un periodo durissimo e lungo in cui ho potuto vedere l’impegno di amministratori come la Vicepresidente Stefania Saccardi, le straordinarie capacità e la dedizione quasi eroica di molti medici come il neurochirurgo Guido Pecchioli, la neurologa Anna Maria Romoli e il geriatra Ippolito, che ringrazio di cuore.
Ma ho visto anche l’idiozia di alcuni loro colleghi che seguono i protocolli senza capire bene cosa fanno. Ho visto la forza del sistema sanitario toscano ma anche le debolezze e le strozzature causate da disorganizzazione e lentezza burocratica.
Peccato perché, usando meglio le strutture esistenti e valorizzando le risorse umane migliori, la sanità toscana potrebbe brillare, evitando a pazienti, come Carlo, di aspettare una protesi per mesi pregiudicando il loro successivo recupero, oppure di fare continui viaggi in ambulanza perché, nel centro migliore della riabilitazione toscana, il Don Gnocchi di Firenze, non c’è la Tac