Grande l'adesione da parte del mondo vitivinicolo italiano alla quarta edizione della rassegna nazionale dei vini ottenuti da varietà resistenti alle malattie fungine, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach.
Più di 200 partecipanti alla premiazione della rassegna dedicata ai vini resistenti ed al seminario scientifico, tenutesi dalle ore 9 presso l'aula magna della Fondazione Edmund Mach
La quinta edizione si aprirà alle cantine estere. L’annuncio è stato dato oggi dal Presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani nell’ambito della cerimonia di premiazione.
L'evento, supportato dal Consorzio Innovazione Vite e dall'associazione Piwi international Italia, ha lo scopo di promuovere la conoscenza di queste nuove varietà attraverso un confronto tra vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà Piwi (PilzWiderstandsfähig).
Sul palco sono intervenuti anche il presidente di PIWI International Italia, Marco Stefanini e il consigliere di amministrazione di CIVIT, Arturo Pironti. Al professor Andrea Panichi, docente di enologia del Centro Istruzione e Formazione FEM, il compito di condividere alcuni dati emersi dal concorso.
I 148 vini in gara sono stati attentamente valutati il 13 e 14 novembre da una commissione composta da qualificati esperti provenienti da tutta Italia, tra i quali i nostri Mauro Giacomo Bertolli e Donato Albani.
I commissari sono stati coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
I vini hanno concorso nelle seguenti categorie: vini bianchi, vini da uve bianche sottoposte a macerazione (Orange), frizzanti, Metodo Charmat, Metodo Classico, vini rossi, passiti.
VINCITORE ASSOLUTO: Cantina DA PIERI con il DOLCE PAOLA IGT VENETO 2022, da uve soggette ad appassimento
I vincitori sono:
CATEGORIA
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| CANTINA
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| VINO
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| ANNO | VINI BIANCHI
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| Terre di Ger
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| Limine Bianco IGP Venezia Giulia
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| 2023
| VINI DA UVE BIANCHE A MACERAZIONE PROLUNGATA |
| Schmid Oberrautner
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| Spur IGT
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| 2023
| VINI ROSSI
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| Parco del Venda |
| Cigno Nero |
| 2023
| VINI FRIZZANTI
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| Az agri Ceste |
| Beefour |
| /
| VINI SPUMANTI METODO CHARMAT |
| Le Carline |
| Spumante dolce Resiliens BIO vegano |
| / | VINI SPUMANTI METODO CLASSICO |
| Soc agri Martignago |
| Rosato dosaggio zero 36 mesi |
| 2020
| VINI DA UVE SOGGETTE AD APPASSIMENTO |
| Da Pieri |
| Dolce Paola IGT Veneto |
| 2022
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CLASSIFICA COMPLETA di tutte le categorie: CLICCA QUI
2024-12-05 VIDEO dellla PREMIAZIONE e del SEMINARIO SCIENTIFICO: CLICCA QUI
Dopo la premiazione delle cantine vincitrici i partecipanti hanno potuto accedere ad un tavolo di assaggi dei vini partecipanti.
Con un videomessaggio di saluto è intervenuto l’assessore provinciale all'agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica ed enti locali, Giulia Zanotelli, che ha evidenziato come quello della viticoltura sostenibile sia un tema rilevante che vede al centro il dialogo con il mondo dei produttori e della ricerca, per un ente che quest’anno ha celebrato i 150 anni e lo vede impegnato a lavorare rispetto alle sfide che il contesto agricolo sta vivendo. “Questa vostra presenza ci corrobora, ci dà forza ed entusiasmo per proseguire su questa strada- ha spiegato il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. La rassegna è arrivata con successo alla sua quarta edizione, ma anticipo che il prossimo anno è nostra volontà aprire alle cantine estere. Questo interesse per i vini piwi fa parte della missione della nostra istituzione: la FEM, infatti, è una sorta di rompighiaccio, di iniziatore, come prevede il nostro statuto. Abbiamo il compito di interpretare i fermenti che vengono dal settore primario: siamo gli interpreti di una evoluzione in continuo divenire”.
Il seminario scientifico Il seminario scientifico che ha preceduto la cerimonia di premiazione ha visto intervenire la professoressa Elena Baraldi dell’Università di Bologna sulla relazione tra ospite e patogeno nelle varietà resistenti, il professore Heidinger Ramon del Dipartimento di Enologia dell’Istituto statale di viticoltura di Friburgo sulle tipologie di produzione di vino da varietà PIWI in Germania e il professore Eugenio Pomarici dell’Università di Padova sul marketing e il posizionamento dei vini PIWI nel mercato Italiano.
Moderato da Marco Stefanini, responsabile dell’Unità genetica e miglioramento genetico della vite del Centro Ricerca e Innovazione nonché Presidente di PIWI International Italia, l’evento è proseguito con la presentazione dei dati della rassegna a cura del professor Andrea Panichi, docente di enologia del Centro Istruzione e Formazione FEM, e la premiazione delle aziende vincitrici a cura di Floriana Marin dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne.
Le interviste
Mirco Maria Franco Cattani, presidente FEM: CLICCA QUI
Le varietà Piwi Le viti di varietà PIWI sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza naturali alle principali malattie fungine, richiedendo perciò un numero ridotto di interventi fitosanitari. Anche se a livello europeo queste varietà sono ammesse nelle diverse dop, in diverse regioni italiane la loro coltivazione non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino IGT o generico.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova la superficie più ampia, poi in Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia e Marche, Piemonte, Lazio e Campania.
Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l’attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale quattro nuove selezioni, grazie alla preziosa collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia.
La storia del miglioramento genetico in FEM ha una lunga data, circa un secolo dai tempi di Rebo Rigotti. FEM ha intrapreso un’intensa attività di selezione genetica finalizzata alla resistenza, realizzando un piano di incrocio sin dal 1987. Oggi si producono circa 35-40 mila semi l’anno suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio. Questa attività di incrocio permette di selezionare genotipi con diversi caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero, etc). Per rendere più efficiente la fase di selezione si utilizzano le tecniche di selezione con marcatori dei caratteri di resistenza alle malattie fungine. Oltre a questo obiettivo, FEM vanta un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera più coltivate in diverse aree nazionali, tra le quali Chardonnay, Sangiovese, Montepulciano, Verdicchio e Schiava.
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