Lo scorso 21 dicembre mi sono collegato attraverso la piattaforma Microsoft Team ed ho partecipato con una settantina di colleghi ad una bella chiacchierata sull'identità dell'Oltrepò, condotta brillantemente da Paolo Massobrio, ben coadiuvato da Marco Gatti, con la regia di Armando Colombi.
Chiacchierata è però decisamente riduttivo, perchè nei giorni precedenti alla degustazione ognuno dei partecipanti ha ricevuto a casa propria un pacco contenente 2 vini ed alcune delle specialità più tipiche dell'Oltrepò Pavese, provenienti da piccoli artigiani e negozi storici del territorio.
Prodotti - Metodo Classico dell'Oltrepò DOCG Gerry Scotti, prodotto dalle Cantine Giorgi - Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese DOC Solonero, prodotto dall’Azienda Agricola Manuelina - Salame tipo "filzetta" dell'Oltrepò Pavese orientale - Caciotta Pavese - Marmellata di cipolla di Breme e albicocche con pepe verde - Miele di Acacia - Torta Paradiso di Pavia, detta "Torta Vigoni" - Riso Carnaroli da Carnaroli Pavese con ortiche disidratate
E’ stato una sorta di pranzo condiviso con tutti i colleghi, abbinando i vini da pinot nero, uno spumante ed un vino rosso, al salame filzetta ed alla caciotta pavese, giocando anche con la marmellata di cipolla ed il miele di acacia. I più organizzati, tra cui Massobrio, sono riusciti a cucinare, o a farsi cucinare, anche il risotto con le ortiche….io devo confessare che sono passato direttamente alla Torta Paradiso: il risotto lo ha cucinato mia moglie qualche giorno dopo, e devo dire che era veramente straordinario.
Bravissima mia moglie Katia in cucina, ma anche il riso ha fatto la sua parte. Non a caso la tradizione della coltivazione del riso in provincia di Pavia risale al XV secolo e il pavese rappresenta la prima area produttiva a livello nazionale ed europeo.
Tutti i prodotti assaggiati erano di altissima qualità: prima di spendere qualche parola in più sui 2 vini e sul pinot nero in generale, non posso non soffermarmi sulla marmellata di cipolla di Breme e albicocche con pepe verde, un prodotto a dir poco straordinario, fantastico con la caciotta, buonissimo con il pane, ma anche, e lo dico tranquillamente, da solo. Sto immaginando cosa sarebbe con un bollito, in particolare con la lingua!!!
Ed arriviamo finalmente ai vini degustati: 2 diverse interpretazioni del pinot nero. Credo non sia un caso che questo ciclo di 3 degustazioni parta proprio da questo vitigno, dato che è legato a filo doppio con l’Oltrepò Pavese.
L'Oltrepò, terza denominazione italiana per superficie vitata, è infatti di gran lunga la prima per quanto riguarda il pinot nero (circa 3.000 gli ettari vitati). Tale vitigno arriva in Oltrepò dalla Francia: fu il conte Augusto Giorgi di Vistarino il primo ad importare barbatelle di pinot nero attorno al 1860. Le condizioni pedoclimatiche ne hanno favorito una massiccia diffusione. Inizialmente viene utilizzato per la produzione di basi spumante. La versatilità del vitigno viene esaltata dal territorio: se ne ottengono grandi vini sia nella versione ferma, vinificato in bianco, in rosso ed anche in rosato, sia come spumante, in bianco o in rosato.
Oltrepò Pavese Metodo Classico Extra Brut DOCG “Gerry Scotti” – Cantine Giorgi Le cantine Giorgi nascono nel 1875. La grande crescita degli anni Settanta, grazie ai fratelli Gianfranco ed Antonio Giorgi, la fa diventare una delle aziende familiari dell’Oltrepò di maggiori dimensioni, se non la più grande in assoluto. Ora l'azienda è gestita dalla generazione successiva, con Fabiano Giorgi al timone. Nota per gli spumanti, copre con la sua ampia gamma tutti i vini prodotti nell’Oltrepò Pavese. Negli ultimi anni ha avviato una partnership con Gerry Scotti, che ha voluto una linea di vini a suo nome. Lo spumante in assaggio è proprio uno dei vini di questa linea. Si tratta di un Metodo Classico ottenuto da uve pinot nero (minimo il 70 %) e chardonnay, con una permanenza sui lieviti di almeno 30 mesi. Nel calice è di colore giallo paglierino, con lievi riflessi dorati, solcato da un perlage fine e di grande persistenza. Al naso i caratteristici sentori di crosta di pane, frutta gialla, in particolare albicocca, erbe aromatiche, tra cui si distingue la salvia. Sorso fresco, equilibrato, di buona persistenza. Vino nato per l’aperitivo, si abbina perfettamente sia alla filzetta sia alla caciotta pavese.
Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC Solonero 2018 – Azienda Agricola Manuelina L’Azienda Agricola Manuelina, ubicata nel comune di Santa Maria della Versa, è un’azienda familiare, nata più di sessant’anni fa. I due fratelli Paolo ed Antonio Achilli ci lavorano da una vita, facendola crescere fino agli attuali 22 ettari vitati. Da qualche anno è presente in azienda, non solo di nome ma anche di fatto, Manuela, la figlia di Paolo. Nel bicchiere Solonero è di colore rubino brillante, al naso si presenta di buona intensità, semplicemente elegante, dai sentori di piccoli frutti ed erbe aromatiche. Al gusto è succoso, fruttato, caldo ed equilibrato. Col passare dei minuti evolve positivamente, ottimo nel bicchiere anche dopo mezz’ora. Adattissimo ai prodotti in degustazione, si abbina in modo intrigante anche alla Torta Vigoni.
Tutto il Progetto di Valorizzazione del Distretto EnoAgroalimentare Pavese è stato ampiamente presentato sul nostro portale nello SPECIALE: Il Progetto di Valorizzazione del Distretto EnoAgroalimentare Pavese
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Mauro Giacomo Bertolli
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